il più grande aviatore di tutti i tempi nasce a Bottrighe frazione di Adria

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MONUMENTI PERSONAGGI STORIA

Il più grande trasvolatore della storia nasce a Bottrighe: l’eroe Umberto Maddalena

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Proseguiamo nella scoperta dei personaggi illustri e degni di nota che vanta la città di Adria. Questa volta parliamo di una persona famosa in tutto il mondo per intraprendenza e coraggio: Umberto Maddalena, aviatore tra i più grandi della storia di tutti i tempi. Importanti città italiane hanno vie a lui intitolate, come Firenze, Roma, Napoli. Nella toponomastica, infatti, il suo nome è riportato in lungo e in largo per tutta la penisola, da Vercelli a Palermo, da Verona a Brindisi, da Rovigo a Ragusa. Al suo illustre concittadino Adria ha intitolato il viale che conduce alla stazione Ferroviaria. Conosciamo meglio la storia di questo indimenticabile eroe di Adria.

Adria Viale Umberto Maddalena

Adria Viale Umberto Maddalena all’epoca della intitolazione

Eroe da Medaglia d’oro

Stiamo parlando di un pilota che con le sue imprese si è imposto ai vertici dell’aviazione mondiale come l’ufficiale più decorato d’Italia: medaglia d’oro al valore aeronautico, tre medaglie d’argento, due di bronzo, due croci al valore militare ed una medaglia d’argento di lunga navigazione aerea. Un eroe per definizione: chi, in imprese guerresche o di altro genere, dà prova di grande valore e coraggio affrontando gravi pericoli e compiendo azioni straordinarie.

Bottrighe, Il Monumento A Umberto Maddalena

Nato a Bottrighe nel 1894

Nasce a Bottrighe  il 14 dicembre 1894, in via Risorgimento, ora Maddalena, nell’attuale località Capo di Sopra  (Cao d’sora in veneto). Figlio di Ettore, medico, e di Francesca Bianchi, trascorre l’infanzia a Pettorazza, dove il padre esercita la professione di medico. A soli tredici anni frequenta tre corsi tecnici a Rovigo ed entra nell’Istituto Nautico Paolo Sarpi di Venezia. Compie numerosi viaggi e nel 1914 sale come comandante sul brigantino Mascotte. Si trova a Buenos Aires, allo scoppio della I guerra mondiale. Ritorna in Italia nell’ottobre 1915, entrando nell’Accademia Navale di Livorno e successivamente alla Scuola di Idrovolanti di Sesto Calende (Varese).

Dalla marina militare alla aeronautica

Nel 1917, con il brevetto di pilota, fa parte delle squadriglie di idrovolanti dislocate lungo le coste italiane. Sopratutto in Veneto compie voli atti atti rallentare l’avanzata degli Austriaci. Sulla base aerea di Pola compie la sua prima importante azione particolarmente rischiosa. Effettua una ricognizione aerea fotografica con sgancio alla cieca perché abbagliato dalle fotoelettriche degli Austriaci. In breve si intensificano gli incarichi sempre più importanti, aumentando i gradi ed i comandi. Trasferito a Brindisi compie molti voli spericolati alla ricerca del nemico.

Le vittorie nel dopoguerra

Finita la guerra, nel 1919 ad Amsterdam vince una gara mondiale concorrendo con i più famosi piloti del mondo di allora.  Nel 1920 ancora vittorie: per primo supera con un idrovolante il passo del San Gottardo. Volando per 5.000 km raggiunge il Baltico e conquista il primato a distanza per idrovolanti. In seguito, nel 1922 viene nominato comandante dell’Aviazione dello Jonio e del Basso Adriatico, dopo essere stato istruttore e pilota in Spagna. Nel 1923 è in missione in Olanda e nel 1925 comanda la spedizione sul Baltico, nel 1926 avvia le nostre linee aeree in Oriente. Compie una memorabile impresa nel 1927: una crociera di diecimila chilometri sorvolando in quindici giorni consecutivi, il Don, il Volga, il Baltico, la Svezia e la Germania. Con lui l’Italia viene proclamata Signora del cielo.

1928 Spedizione Polare, Baia Del Re Arrivo Su Veicolo S.55

1928 Spedizione Polare, Baia Del Re Arrivo Su Veicolo S.55

Una impresa glaciale

Novanta anni fa, nel 1928, mentre era al comando di uno stormo di idrovolanti impegnato nella crociera del Mediterraneo occidentale, organizzata e comandata da Italo Balbo, viene raggiunto dall’ordine di rientro immediato per partecipare alla ricerca dei naufraghi del dirigibile Italia comandato dal Generale Umberto Nobile dispersi nell‘Artico. Di ritorno dal Polo Nord il dirigibile era precipitato sul pack a Nordest delle isole Spitsbergen. Per la speciale missione di soccorso viene attrezzato un idrovolante bimotore Savoia S.55, che il 10 giugno lasciò Sesto Calende (VA) per raggiungere la base delle ricerche, alla Baia del Re. Con l’aviatore polesano, allora Maggiore, ci sono il secondo pilota Cagna, il telegrafista Marsano ed il motorista Rampini.

1928 La Missione Di Recupero nave base Città di Milano

20 giugno 1928: il ritrovamento della tenda rossa

Appena giunto, dopo otto giorni di volo ostacolato da condizioni atmosferiche proibitive, l’equipaggio deve ripartire, in seguito all’urgente richiesta di soccorsi dei naufraghi della famosa tenda rossaun puntino colorato nella vastità immensa del bianco ghiaccio. Sette ore di volo estenuante e pericolosissimo non permettono la localizzazione dei naufraghi, che, però, comunicano successivamente alla base, via radio, di aver avvistato l’aereo. Sulla scorta di questa notizia e grazie a un improvvisato ponte radio, Maddalena e il suo equipaggio ripartono subito, riuscendo infine a paracadutare ai superstiti i primi rifornimenti richiesti di viveri, medicine e batterie. Qui Maddalena diviene eroe mondiale. Per la sua opera viene allora insignito della medaglia d’argento al valor aeronautico. È il suo momento di maggiore popolarità. Bottrighe 1928. Le onorificenze della città natale al Comandante Maddalena (Video) 

Le successive imprese del più grande aviatore del mondo

Nel 1929 abbandona gli idrovolanti per pilotare un aereo terrestre, un Savoia S.64 bis appositamente realizzato per battere i precedenti record di distanza e di durata in circuito chiuso. Dopo tre tentativi non riusciti, il 29 maggio 1930 l’aereo dall’aeroporto di Montecelio rimane in aria per 67 ore, percorrendo il circuito triangolare Ostia-Anzio-Ladispoli, totalizzando un percorso di 8188 km e ottenendo così i due nuovi record mondiali. Promosso tenente colonnello, viene allora nominato dal ministro Balbo direttore della Scuola di navigazione aerea d’alto mare, istituita a Orbetello (Grosseto) per addestrare gli equipaggi delle crociere oceaniche. Tra il 17 Dicembre 1930 ed il 15 Gennaio 1931 compie, assieme ad Italo Balbo, la prima transvolata atlantica senza scalo, Italia-Brasile, gareggiando con altri quattordici equipaggi. Ottiene la medaglia d’oro al valore aeronautico. Nel 1930 pubblica a Milano il volume autobiografico Lotte e vittorie sul mare e nel cielo.

Bottrighe, Inaugurazione Monumento Maddalena Sett 1978

Bottrighe, 17 settembre 1978, inaugurazione del monumento a Umberto Maddalena

Una morte tragica e misteriosa

Ma nello stesso anno, dopo tante pericolose missioni portate a buon fine con successo, Umberto Maddalena, trova la morte in un semplice volo di trasferimento il 19 marzo 1931. Insieme a due fidati uomini dell’equipaggio parte da Cinisello Balsamo alla volta del Campo di Aviazione di Montecelio (Roma), per un volo normale, effettuato in condizioni atmosferiche buone ed in quota di sicurezza. Nel cielo tra Marina di Pisa e Livorno, l’S.64bis, appena revisionato, si disintegra in volo. A causa dell’esplosione uomini e rottami precipitano tra la pineta, la spiaggia e il mare. Dopo lunghe ricerche i corpi del copilota capitano Fausto Cecconi e del sottotenente  motorista Giuseppe Damonte sono recuperati in mare, mentre la salma del tenente colonnello Maddalena  mai ritrovata nelle ricerche. La velocità con cui si conclusero le indagini ha sempre lasciato molti dubbi sulla morte del grande aviatore.

Vittima di attentato? Il sospetto rimane

Molti particolari della vicenda portano a pensare che sia stato vittima di un attentato. Con le sue innumerevoli imprese, che lo definivano ovunque imbattibile, Maddalena era diventato un personaggio  scomodo allo stesso regime fascista. Nonostante le tesi a favore del complotto presentate anni or sono dal padovano Brunello Gentile, già ufficiale della Marina Mercantile e dell’Aeronautica (confrontando i documenti dell’inchiesta dell’epoca, frettolosamente emessa), l‘enigma rimane tuttora irrisolto. Umberto Maddalena aveva solo 37 anni. Stava pianificando gli allenamenti per un nuovo raid transoceanico che lo avrebbe portato sull’isola di Cuba e chissà quali altre imprese avrebbe potuto fare. A lui è stato intitolato l’Istituto per gli orfani degli aviatori realizzato a Gorizia, dove il figlio Luciano entrerà nei primi mesi del 1932.

Marina Di Pisa Monumento A Maddalena

Marina di Pisa – Monumento ad Umberto Maddalena-Cecconi-Damonte

Un monumento in onore a Maddalena nella sua Bottrighe

Il ricordo incancellabile di questo intrepido eroe resta nel cuore di tutti gli abitanti di Bottrighe. In occasione del cinquantesimo anniversario della scoperta della tenda rossa si è inaugurato un monumento marmoreo in piazza della Libertà il 17 Settembre 1978. Il binomio Maddalena- Bottrighe è inscindibile: all’eroe è dedicata la via dove si trova la sua casa natale. Legate al nome dell’eroe sono pure la la scuola materna, alcune imprese artigiane del luogo e la neo nata associazione che si prefigge di realizzare un museo memoriale nel palazzo civico di Bottrighe.

Bottrighe Commemora Umberto Maddalena24 6 2018

Bottrighe – 24 giugno 2018 – Commemorazione in onore di Umberto Maddalena.

Si ringrazia per le fonti e le foto Roberto Marangoni che ha collaborato attivamente per la realizzazione di questo articolo con la redazione di itAdria.it

Il più grande trasvolatore della storia nasce a Bottrighe: l’eroe Umberto Maddalena ultima modifica: 2018-11-19T12:19:57+01:00 da Marta Vigato

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