Barbabietole da zucchero e zuccherifici in Polesine: artefice il Dott. Ottavio Munerati – itAdria

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MEMORIA

Barbabietole da zucchero e zuccherifici in Polesine: artefice il Dott. Ottavio Munerati

Barbabietola Zucchero

Distese di batbabietola zucchero

Barbabietole da zucchero e zuccherifici, omaggio al Dott. Ottavio Munerati, prima parte “ Me le ricordo quelle distese a perdita d’occhio, di campi coltivati a barbabietole da zucchero, nelle nostre campagne Polesane tra gli anni 70/80 del 900. Mi ricordo quelle file interminabili di trattori e camion nei pressi degli zuccherifici letteralmente avvolti da gigantesche nuvole di vapore. Mi ricordo quelle polpe calde, scarto della lavorazione, trasportate da altrettanti camion fumanti e gocciolanti presso le stalle quale alimento per le mucche e i tori”. Di tutto questo rimane ben poco, anche se in questi ultimi anni si nota una certa ripresa di questa coltivazione. Dei numerosi, zuccherifici rimangono solo  gli scheletri, lasciati in abbandono. Fu grazie ad un agronomo il Dott. Ottavio Munerato, polesano Doc, che le terre tra Adige e Po in provincia di Rovigo divennero  la “Cenerentola”  d’Italia nella produzione di barbabietole da zucchero e derivati.

Barbabietole da zucchero Foto Lama Polesine 4
Ex zucccherificio di lama Polesine

Barbabietola da zucchero e zuccherifici

La barbabietola da zucchero e zuccherifici. Prima dell’avvento dell’era industriale, le sole fonti di sapore dolce nel mondo erano il miele e la canna da zucchero. La coltivazione della barbabietola  come pianta da orto, è antica, già praticata da Greci e Romani. La sua importanza come pianta saccarifera invece risale al Settecento. Fu nel 1747 che il il chimico tedesco Andreas Marggraff  scoprì la presenza di saccarosio nella barbabietola mettendo a punto i metodi la lavorazione e cristallizzazione. I primi Stati a promuovere la “bieticoltura” furono, alla fine del XVIII secolo, la Francia e la Germania. In Italia la diffusione della barbabietola fu molto lenta e alterna fino al 1887. Negli anni successivi, Emilio Maraini, ritenuto il padre dell’industria saccarifera italiana, si adoperò per razionalizzare la tecnica colturale ed estrattiva.

Barbabietole da zucchero Zuccherificio Lendinara Ph Facebook Francesco Quaglio Bruno
F La barbabietola da zucchero e zuccherifici. Foto tratta da FB Quaglio Bruno.

Barbabietole da zucchero: Il primo zuccherificio del Polesine

Il primo zuccherificio del Polesine nasce a Lendinara (Ro)  nel 1899 operativo fino al 1983, il più longevo, 84 campagne saccarifere. Risale al 1901 quello di Ficarolo anche questo operativo fino al 1983. L’impianto di Cavanella Po risale al 1906 chiuso nel 1973. Nel 1911 sorge lo zuccherificio di Rovigo dismesso nel 1979. Nel 1914 a Bottrighe, poco distante da Cavanella Po, ne sorge un altro che darà lavoro a tanta gente fino al 1991, 77 anni. 

Barbabietole da zucchero: Dopo il 1920, cronostoria degli zuccherifici polesani

Nel 1923 anche Porto Tolle e Polesella hanno il loro bravo zuccherificio, il primo fu attivo fino al 1986, il secondo fino al 1981. Sempre in Polesine, provincia di Rovigo, nel 1924 sorgono altri cinque stabilimenti rispettivamente a, Badia Polesine,  Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Lama Polesine, Loreo . Loreo rimase aperto solo 2 anni, Badia e Arquà 48, Costa 34, Lama 37.

Barbabietole da zucchero: Anni 1950 / 1970

Una nuova struttura che affianca quella di Porto Tolle viene costruita a Cà Venier nel 1950 operativa fino al 1970, nel 1951 anche Ariano Polesine ha il suo stabilimento fino al 1969. Nel 1973 un moderno impianto, in sostituzione dei tanti dismessi, viene costruito a Contarina, l’attuale Porto Viro, il sedicesimo di questa serie chiuso definitivamente nel 2005. Non abbiamo dati sull’impianto di Castelmassa.

Barbabietole da zucchero Zucceherificio Porto Tolle Bis
Zuccherifico di Cà Tiepolo – Porto Tolle- RO

Ottavio Munerati, un polesano Doc.

La barbabietola da zucchero e zuccherifici. Ottavio Munerati il padre della bieticoltura Italiana, nato a Costa di Rovigo il 19 aprile 1875. Si laureò a 21 anni alla Scuola superiore d’agricoltura di Portici, Dopo un tirocinio nelle redazioni del Giornale di agricoltura e de L’Italia agricola, fu chiamato nel 1899 alla cattedra ambulante di agricoltura di Rovigo. Qui, nel 1901, fondò e diresse il quindicinale Rivista agraria polesana, che ebbe un ruolo importante nell’evoluzione tecnica dell’agricoltura non solo locale.

Il padre della bieticoltura Italiana

Tra i molti incarichi, ebbe la direzione della sezione agraria dell’Enciclopedia Italiana. Nei primi anni del Novecento, iniziò a interessarsi di barbabietola da zucchero. Munerati fu tra i primi a comprendere appieno l’importanza della coltura industriale quale potente fattore di progresso tecnico, economico e sociale per l’agricoltura italiana. Tra i suoi tanti scritti, “La coltivazione della bietola zuccherifera” (Rovigo, 1908), che rappresentò per diversi decenni un’affidabile guida per i tecnici e i bieticoltori.

Ottavio Munerati
ODott. Ottavio Munerati

La Regia Stazione sperimentale di bieticoltura di Rovigo.

Rispetto alla Germania e alla Francia nel campo della bieticoltura l’Italia era indietro almeno di 50 anni. Il Polesine di Rovigo aveva condizioni favorevoli alla coltura della barbabietola sia per la fertilità dei terreni, sia per l’abbondanza di corsi d’acqua lungo i quali costruire zuccherifici, sia per la grande disponibilità di manodopera derivata dalla fine dei grandi lavori di bonifica. Nel 1914 nella Stazione sperimentale di bieticoltura di Rovigo coordinata dal Dott. Enrico Biancardi. Munerati inizia un attività di selezione dei semi di barbabietola da zucchero per ottenere ceppi più produttivi e resistenti alla Cercospora.

La Cercospora, la barbabietola da zucchero e zuccherifici

La Cercospora è una malattia fungina diffusa nelle zone temperate ed umide, in grado di danneggiare l’apparato fogliare e di causare ingenti riduzioni produttive. Dopo 11 anni di lavoro e sperimentazione, nel 1925 Munerati creò alcune linee parzialmente resistenti alla malattia, ottenute incrociando varietà normali con barbabietole spontanee raccolte alla foce del Po di Levante. Ottavio Munerati morì a Rovigo il 18 giugno 1949 e lì fu sepolto con funerali di Stato.

Zucchero amaro

Con la riforma operata dall’Unione Europea nel 2006 il nostro Paese è stato quello che ha maggiormente ridotto la propria capacità produttiva. Se oltre 100 zuccherifici sono stati smantellati in Europa, 17 su 19 sono stati chiusi in Italia. In Veneto ne rimane 1 quello di Pontelongo, tra i più attivi d’Europa.

Barbabietole da zucchero e zuccherifici in Polesine: artefice il Dott. Ottavio Munerati ultima modifica: 2021-12-10T08:45:09+01:00 da Nicola Donà

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