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Il disastro dell’alluvione, il primo evento mediatico

Alluvione 2

I momenti commemorativi attirano per lo più le persone che hanno vissuto le vicende che si celebrano. In realtà l’interesse dovrebbe essere maggiore in chi le cose non le ha vissute in prima persona. Curiosità, voglia di conoscere la propria memoria, stimoli di riflessione dovrebbero essere le loro motivazioni primarie. Proprio come nel caso di un evento come quello dell’alluvione che colpì il Polesine giusto settant’anni fa. Migliaia di persone semplici che hanno fatto la storia, una storia di dignità e di determinazione che deve essere conosciuta.
Nel 1951, ad Adria, l’acqua arrivò tra il 16 e il 17 novembre. Pensate alle ore di trepidazione e alla paura provata dai nostri genitori o nonni. Scappare? Restare per non abbandonare la casa e tutto ciò di più caro? Lungi da noi trovarci nella stessa situazione. Resta il fatto, comunque, che l’evoluzione del nostro territorio è strettamente legata a quel disastro.

Il disastro di settant’anni fa catturò l’attenzione di tutto il mondo

Si può davvero parlare di disastro in quanto l’alluvione è stata una sciagura che ha provocato perdite gravi. È, però, un evento ancora attuale che non andrebbe ricordato solo in occasione di anniversari, ma divulgato anche ai più giovani. Quello che è accaduto è un monito utile a rivolgere costantemente l’attenzione verso l’ambiente e il territorio. La cura e il rispetto dell’ecosistema, infatti, sono i fondamenti di una società civile.
L’alluvione del Polesine di settant’anni fa si può definire come il primo evento catastrofico di cui resta memoria. Per certi versi, fu anche, il primo evento mediatico che catturò l’attenzione di tutto il mondo. Avendo la Rai iniziato le trasmissioni rivolte al grande pubblico il 3 gennaio 1954, nel 1951 le notizie si apprendevano per radio. È il periodo in cui nascono tre reti radiofoniche: Nazionale, Secondo e Terzo.

Disastro Adria Alluvionata Via Angeli

Sul Nazionale la voce di Sergio Zavoli giovane inviato della Rai in Polesine raccontò la tragedia. Altra fonte di informazione era rappresentata dai giornali. Al cinema, poi, una specie di notiziario, la “Settimana INCOM“, mostrava le immagini della sciagura prima della programmazione del film. Questo patrimonio documentale, dal 1967, passò all’Istituto Luce che acquisì la società posta in liquidazione. In questi cinegiornali spicca la retorica usata nel linguaggio, la scelta delle immagini e della colonna sonora. Si passa dalle acque minacciose ai volti degli sfollati, spesso in preghiera. La voce narrante conclude con la frase:
Italiani… aiuto per gli italiani

La catena della fraternità

L’alluvione del 1951 fu anche il primo evento che innescò una catena di solidarietà. Vittorio Veltroni, insieme a Sergio Zavoli idearono la “Catena della Fraternità“. Il figlio Walter Veltroni ricorda che “quella trasmissione resta nella storia della radio italiana Suo padre rivolse un appello a tutti gli italiani, affinché ognuno contribuisse in qualche modo ad aiutare il Polesine. Fu uno sforzo per tutti, ma ebbe un successo clamoroso”. Sabato 17 novembre 1951 alle ore 21.15 proprio Vittorio Veltroni, annunciò in diretta la decisione della Rai di aprire una sottoscrizione nazionale e internazionale per gli aiuti alle popolazioni colpite dall’alluvione. Nello spazio di 24 ore perverranno aiuti per 100 milioni di lire, dopo una settimana 700 milioni.


Diversi conduttori si alternavano a staffetta per sollecitare raccolte di fondi necessari alla ricostruzione e alla solidarietà dopo il disastro dell’alluvione del Polesine. Fra questi si possono ricordare Corrado, Delia Scala, Ingrid Bergman. Fra le partecipazioni significative anche Ingrid Bergman e Delia Scala. Una delle sigle della trasmissione era l’intermezzo dell’opera Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. Nell’ascoltare queste struggenti noti del noto compositore livornese, chi ha ricordo della tragedia ancora oggi si commuove. Alla fine la catena della fraternità raccolse un miliardo e 350 milioni di Lire e oltre 800 quintali di viveri, medicinali e indumenti.

Il disastro dell’alluvione: testimonianze di solidarietà

Cercando in rete si trovano ancora testimonianze di solidarietà verso gli alluvionati del Polesine. Un articolo di Saronnonews.it, ad esempio, ricorda che “al 16 gennaio 1952, il Comune attestava che presso le banche locali era stato depositato a beneficio degli alluvionati un totale di 11.054.410 lire. Una cifra di tutto rispetto, considerando l’epoca“. Il bollettino comunale dell’Amministrazione Comunale di Muggiò (Monza) riporta che «la gente tutta ha risposto con slancio all’appello lanciato per il soccorso agli alluvionati e numerose furono le offerte in indumenti e denaro pervenute allo scopo». A livello nazionale si organizzò, poi, la lotteria di solidarietà pro alluvionati. Da notare sulla locandina l’immagine rappresentata: un contadino con la bandiera italiana e sotto l’acqua minacciosa che inghiotte tutto.
(fine prima parte)

Disastro Lotteria Pro Alluvionati


Il disastro dell’alluvione, il primo evento mediatico ultima modifica: 2021-11-16T16:30:42+01:00 da Letizia Guerra

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