In questo periodo di emergenza sanitaria si dedica più tempo ad ordinare armadi e librerie. Proprio come avranno fatto molti di voi, anch’io, quindi, mi trovo davanti agli scaffali della “biblioteca” di casa, cercando di raggruppare per tematica i vari volumi. Mi soffermo su un libro dedicato all’alluvione del 1951, evento di cui è ricorso pochi giorni fa il sessantanovesimo anniversario. Sfogliandolo leggo: Il Polesine ricorda… Riaffiora il Polesine… Il Polesine risorgerà. Questa denominazione, Polesine, così familiare e così utilizzata inizia a farmi pensare. Prendo allora fra i miei libri quello più adatto per approfondire la questione: Storia dell’antica Adria e del Polesine di Rovigo di Francesco Antonio Bocchi.
Cosa svela il nome Polesine
Il Bocchi, nobile, studioso adriese, scrive che non v’è dubbio che con il nome Polesine si contrassegnassero isole nate in mezzo ai rami del Po. Tratti di paludi rimasti a secco, in mezzo al Po, assumono, quindi, la denominazione di polesini. Dopo una rotta, quindi, sorgevano nuovi polesini. Ecco sorgere il Poles. di Ficarolo (dopo l’omonima rotta) e il Poles. d’Ariano. Al tempo del Bocchi, nella seconda metà dell’Ottocento, poi, è comune chiamare così ogni nuovo banco formatosi nelle bocche del Delta. Degli esempi sono, quindi, il Poles. della Punta, il Polesenon (sul ramo Maistra). Si ricorda, poi, il Poles. dell’Occaro, il Poles. Baiocchi e il Poles. Valiero.
Il nome Polesine appare per la prima volta su documenti a partire dal 936 i e successivamente nel 1054. Il Vecchio Polesine di Rovigo è delineato dalla rotta del Pizzone. A questo si congiunge il Nuovo Polesine formato dalla rotta del Castagnaro e successivamente vengono aggregati i cosiddetti Comuni aggiunti. Nel 1815, con l’annessione di Adria, sorge la Provincia di Rovigo. Loreo ed Ariano vengono unite nel 1852 formando, così, il Polesine.
Un video per scoprire i significati dei nomi dei paesi delle 38 Pro Loco della provincia di Rovigo
Chiudo il libro del Bocchi e penso a questa terra costantemente plasmata dalle acque. Ai suoi abitanti che, nei secoli, hanno lottato per fronteggiare questi mutamenti e che ancor oggi vivono in questa piccola Mesopotamia. Il nostro territorio, infatti, è la perfetta fusione fra terra, fiume e mare. Questa sua particolarità è ben mostrata da un video intitolato “Polesine tesoro tra i due fiumi” realizzato da UNPLI Rovigo. Partendo dai suoni e dai significati dei nomi dei paesi delle 38 Pro Loco appartenenti alla Provincia di Rovigo, si potrà, dunque, essere accompagnati alla scoperta di questo suggestivo territorio.
Lo sapevate che il nome di Giacciano va ricondotto a ghiaccio? E che il toponimo di Salara sembra riferirsi al traffico di sale o alla presenza di un deposito di questo materiale? Non immaginate quanti nomi del territorio riconducono alle antiche tradizioni e alla sua conformazione. Siamo tutti uniti da un unico filo.
Alle Pro Loco, che sono custodi della cultura, della storia e delle tradizioni di un territorio, spetta anche il compito di ricordarlo.
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