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LO SAPEVI CHE STORIA

Morte nera, la peste segna un’epoca, anche ad Adria

Morte Nera

Durante il lockdown, ad aprile, per cercare di comprendere meglio la storia delle epidemie, ho narrato di alcune emergenze sanitarie del passato legate al nostro territorio. Fra queste ho accennato anche alla peste ad Adria nel 1630 o morte nera. Visto il perdurare della pandemia del 2020, cerchiamo di capire meglio cos’hanno vissuto i nostri antenati.

Peste Nellimmaginario
Morte Nera nell’immaginario

Magari riusciamo a trovare anche qualche affinità con il presente e uno spunto di riflessione. A volte sui social incredibilmente si legge che qualcuno pensa che l’attuale situazione sia una punizione divina. Più comprensibile è il fatto che questo pensiero fosse ricorrente molti secoli fa. Allora, infatti, il livello di istruzione era bassissimo. La morte nera, così era denominata la peste, si temeva come una punizione destinata agli uomini peccatori.

La peste un flagello sanitario che vive ancor oggi nel linguaggio comune

Le cause di diffusione della peste in Europa si devono principalmente al batterio Yersinia pestis presente nei topi. La trasmissione all’uomo avviene attraverso la puntura delle pulci dei ratti dette Xenopsylla cheopis. Già nell’antichità era noto che dopo una grave moria di topi seguiva un’epidemia di peste. Le pulci si trasferivano, infatti,  all’uomo per cercare nutrimento dal suo sangue. Il dilagare della peste nera cessa nell’Ottocento dopo aver causato milioni di morti. Il ricordo di questo flagello sanitario è ancor oggi vivo grazie ad alcune espressioni o usanze. Si ricorda, appunto, la frase «dire peste e corna» che ha il significato di parlare male di qualcuno. Oppure l’espressione Che peste! esclamata quando si sente un cattivo odore.  Sembra, poi, che grazie alla peste sia nata l’usanza di portare fiori ai funerali. Il profumo dei fiori, infatti, serviva a coprire i cattivi odori dovuti all’aria irrespirabile.

Morte Nera Topo

La morte nera ad Adria nel 1630

Anche nel 1630, epoca della famosa peste manzoniana, uno dei focolai più importanti fu la Lombardia e, in particolare, Milano. Venezia sospese tutti i commerci con la città ambrosiana e con tutto il suo territorio. Anche ad Adria si predispose una sorveglianza armata alle porte della città. Per impedire l’ingresso dei viaggiatori provenienti dalla Lombardia si abbattè addirittura il Ponte della Molara. Si allestirono anche diversi restelli con guardie dove potevano passare solo coloro che erano in possesso delle fedi di sanità. Sul corso d’acqua principale si eresse una palificata in modo da costringere alla sosta chi arrivava da Verona. Si decise di eleggere due “sopraproveditori” alla Sanità: Davide Casellato e Giacomo Rimondo.

Morte Nera Particolare Di Piantina Di Adria Del Xvii Secolo
Particolare di piantina di Adria del XVII secolo

Spaventato dalla morte nera l’allora medico di Adria, Giovanni Maria Maestri, chiese di essere sostituito. In realtà gli fu aumentato lo stipendio reperendo le risorse grazie al licenziamento del maestro di scuola cittadino. Il Bocca, nei suoi Annali adriesi parla di corpi alla deriva. I morti per peste, infatti, vengono gettati anche nei fiumi. Per questo ad Adria si vieta ai cittadini di fermarsi sui ponti e si ordina di tenere i cani in lazzo. Si proibisce, inoltre, di utilizzare l’acqua del Canale.

Un periodo di terrore e di ansia

Ad Adria si trasformano più case popolari in lazzaretti di emergenza. Sono noti quello del Carattin del Dragonzo, due alloggi destinati alla quarantena dei barcaroli. Vi erano, inoltre, la casa di Martellian in Bortolina e le Buse di Tomasin Capato in Terra Nuova. Alcuni padri dovettero seppellire i loro figli nel proprio horto. Si bruciarono gli effetti e i mobili personali di chi si era ammalato. Senza contare il fatto che molti vengono tacciati come untori. Alfonso Bocca parla di Padova quasi sterminata dalla morte nera. Anche Venezia e Chioggia si trovavano in una situazione drammatica. Un periodo di terrore e di ansia, insomma, anche per la nostra Città che, nonostante tutto, fu abbastanza risparmiata dal  tremendo morbo.
Questo per riflettere sul fatto che, anche se stiamo vivendo un periodo di forte disagio possiamo, ad ogni modo, ritenerci più fortunati rispetto ai nostri avi.

Morte nera, la peste segna un’epoca, anche ad Adria ultima modifica: 2020-12-09T09:00:00+01:00 da Letizia Guerra

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