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MEMORIA STORIE

Santa Lucia, una luce anche per Dante e per il Cieco d’Adria

Santa Lucia Occhi

Avrete sicuramente sentito dai vostri nonni questo detto: A Santa Lucia, la note più lunga che ghe sia! Una tradizione popolare identifica, infatti, questa giornata come la più corta dell’anno. In realtà questo era vero, ma prima del 1582. Gregorio XIII, in quell’anno, attuò una correzione del calendario, cancellando dieci giorni. Da quel momento la data del solstizio d’inverno è il 21 dicembre. Nel giorno più corto dell’anno del 2020 si potrà assistere, fra l’altro, a un evento di rara bellezza e quasi unico: la Congiunzione fra i pianeti Saturno e Giove. Pensate che è dal 1226 che Giove e Saturno non si troveranno così vicini tra loro. Per gli osservatori del cielo si consiglia, inoltre, di non perdere l’arrivo delle Geminidi, le stelle cadenti più belle di dicembre. Il picco è previsto proprio la notte di Santa Lucia.

Santa Lucia Luce

Lucia, un nome legato alla luce

Lo splendore delle stelle non può non richiamare il significato del nome Lucia che significa appunto “luminosa, splendente. Santa Lucia, sia per il nome che per una frase che avrebbe pronunciato durante le torture, è la Santa protettrice della vista. «Farò vedere ai credenti in Cristo la virtù del martirio e ai non credenti toglierò l’accecamento della loro superbia». Queste le parole della Santa alla quale si dice venissero cavati gli occhi e che le fossero immediatamente restituiti dal Signore. Anche il sommo poeta, Dante Alighieri, nutre una particolare devozione per Santa Lucia. Nella Divina Commedia Lucia aiuta Dante per due volte indicandogli la strada della verità.

Santa Lucia

Nel giorno di Santa Lucia, protettrice della vista, muore il Cieco d’Adria. Una coincidenza?

Chissà se il Cieco d’Adria, Luigi Groto, nel corso della sua vita si sia ma appellato a Santa Lucia. Ne avrebbe avuto tutte le motivazioni! La perdita della vista lo colse otto giorni dopo la nascita e questo accadimento influenzò tutta la sua vita. L’esistenza del Groto è ben tradotta dalla frase di Ovidio: «multum animo vidit, lumine captus erat» (vide molto con lo spirito, benchè privo della luce degli occhi). Queste parole sono impresse sul fronte di un libro che lo stesso Cieco regge con la mano destra nel ritratto eseguito dal Tintoretto. Non si sa se il fato ci abbia messo lo zampino, sta di fatto che la morte del Groto sopravvenne a Venezia proprio il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia. Da sottolineare che quest’anno ci celebrano i 435 anni di questa ricorrenza.

Luigi Groto Particolare Quadro Tintoretto

Tre altari della demolita chiesa di Santa Lucia di Venezia alla Cattedrale di Adria

Nella città lagunare sono ancora oggi conservate le spoglie di Santa Lucia nel Santuario di Lucia in Campo San Geremia. Fino al 1860, però, erano deposte in un’altra chiesa veneziana, ora scomparsa insieme al vicino convento per far posto alla stazione ferroviaria (che prende il nome dalla chiesa un tempo lì edificata). All’interno della Chiesa Cattedrale dei S.S. Apostoli Pietro e Paolo di Adria sono presenti tre altari provenienti da questa antica demolita Chiesa di Santa Lucia. Questi sono l’altare di Sant’Apollinare, l’altare del Santo Crocifisso e l’altare di San Bellino. La città in cui cessò la sua vita il Cieco d’Adria, fa, quindi, rivivere nella nostra Città alcuni ricordi legati alla Santa protettrice dei non vedenti.

Santa Lucia Venezia
Santa Lucia, una luce anche per Dante e per il Cieco d’Adria ultima modifica: 2020-12-13T09:00:00+01:00 da Letizia Guerra

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