Durante la pandemia il volontariato non si è fermato. Molte associazioni, infatti, pur tra mille difficoltà, hanno continuato le loro attività. Tutto ciò grazie a persone di buona volontà che con entusiasmo e determinazione si dedicano alla solidarietà. Parlando dunque di solidarietà vi vogliamo raccontare la storia di due coniugi adriesi. Per loro il volontariato è diventato una missione svolta con coraggio e passione. Per questo, da pochi giorni, l’Amministrazione Comunale di Adria ha conferito loro la benemerenza Adria Riconoscente che fa seguito a quella assegnata a Luigi Passadore, un altro pilastro del volontariato cittadino. Anche noi di itAdria.it ci rallegriamo perché questi sono esempi utili alla crescita della nostra Comunità.
Solidarietà, il sentimento che anima da anni Marilena e Silvano Bellato
Marilena e Silvano Bellato, poco più di trent’anni fa, hanno fortemente voluto la nascita della sezione provinciale di Rovigo dell’AIL. Da quel marzo 1990 le iniziative promosse per sostenere la ricerca e la formazione di personale medico e paramedico sono state molte. Non è venuta mai a mancare, poi, l’attenzione verso i malati e le loro famiglie. Per questo impegno e per l’entusiasmo trasmesso ad altri volontari i coniugi Bellato, sono “l’espressione tangibile dell’autentica solidarietà”.
Marilena e Silvano hanno conosciuto la leucemia da vicino. La loro figlia è mancata nel giugno del 1989 a causa di questa malattia. Come se non bastasse, poco tempo dopo, hanno perso anche il figlio a causa di un incidente stradale. A fianco di Marilena e Silvano in questi anni ci sono stati sicuramente tanti volontari. I loro due angeli custodi, Sara e Fabio, però, hanno saputo intercedere affinchè il Signore desse loro una forza speciale; un’energia positiva che ha saputo coinvolgere e aggregare.
Papa Francesco cita i coniugi Bellato come esempio
In occasione del 50° anniversario di fondazione dell’Associazione Italiana contro Leucemie-Linfomi e Mieloma, Marilena e Silvano Bellato, insieme a tanti altri volontari dell’AIL, vanno a Roma per incontrare Papa Francesco. Nel discorso Sua Santità dedica un passaggio proprio a loro. «E ci sono tante storie, tante storie di croce tra voi. Soltanto vorrei nominarne una: permettetemi di ricordare oggi qui – una tra i tanti – Marilena e Silvano Bellato, come esempio. Hanno sofferto una doppia “mazzata” dalla vita con la morte dei loro figli Fabio e Sara. Hanno avuto il coraggio di rimanere in piedi con la sofferenza, come Maria ai piedi della Croce. E da quel dolore sono riusciti ad andare avanti pensando alla “risurrezione” di tanti bambini con la fondazione della Sezione provinciale dell’AIL. Grazie tante a loro e a tanti che sono come loro» (dal discorso del Santo Padre del 02/03/2019).
Solidarietà, un sentimento da coltivare in questo periodo di pandemia
La storia di Marilena e Silvano Bellato ci porta a riflettere soprattutto in questo periodo di pandemia. Proprio in queste situazioni il senso di solidarietà dovrebbe prevalere su tutto. Abbiamo scoperto, infatti, quanto possiamo essere fragili di fronte alla malattia e alla perdita della quotidianità. Il messaggio che i coniugi Bellato trasmettono, quindi, alla Comunità è un vero modello di vita e di partecipazione sociale discreta ed operosa. Don Bosco diceva: Fare del bene senza comparire. La violetta sta nascosta, ma si conosce e si trova grazie al suo profumo.