L’estate adriese si arricchisce di un evento molto importante… o meglio due. Due mostre realizzate all’aperto presso i Giardini Zen e di Villa Mecenati ricorderanno, infatti, due illustri adriesi. Stiamo parlando di Luigi Nino Cattozzo, compositore, e di suo figlio Leo. L’evento è curato da Silvia Nonnato, esperta in iconografia del cinema, già autrice del libro “Leo Catozzo. La dolce vita di Fellini e Catozzo”. Da notare che il cognome di Leo si scrive con una T, anche se quello originale è con due!
Due mostre realizzate all’aperto: non solo percorsi visivi, ma anche sonori
Le mostre potranno far conoscere meglio la vita e le opere di due personaggi ad oggi poco valorizzati. Tra l’altro, a dicembre, ricorrono i 110 anni dalla nascita di Leo Cattozzo. Il percorso visivo dell’esposizione su Nino sarà addirittura accompagnato e arricchito da uno sonoro. Si potranno così ascoltare registrazioni di dischi e nastri riversati da Fabrizio Carraro, collaboratore dell’Istituto Luce. Alcuni dei brani composti da Nino Cattozzo, mai ascoltati fino ad ora, sono eseguiti dal grande Maestro Nino Rota.
La mostra su Leo, invece, sarà arricchita dalla proiezione della sequenza inedita “dell’Uomo del sacco”. Questa faceva parte del film Le notti di Cabiria di Fellini. Conservata nell’archivio di famiglia della fabbrica C.I.R, la sequenza era stata tagliata per far passare al film il visto della censura. Si può vedere proprio Leo Cattozzo che interpreta la parte di un silenzioso e altruista benefattore che porta di nascosto cibo e vestiti ai derelitti che vivono in grotte alla periferia romana. Come scrive Alberto Barbera nella presentazione del libro di Silvia Nonnato, la motivazione della censura è a dir poco incredibile. Non era pensabile che un laico potesse fare opere di bene. Queste erano, da sempre, riservate a figure religiose.
La pressa Catozzo
Catozzo Incollatrici Rapide (da qui C.I.R.) è il nome dell’impresa di Leo Catozzo che inizia la sua attività negli anni ’50. A quel tempo Leo lavora come editor a fianco del regista Federico Fellini e cura il montaggio di molti suoi capolavori. Catozzo è allergico all’acetone utilizzato nel cinema per incollare la pellicola. Ecco che per evitare questo prodotto, inventa una giuntatrice per pellicole cinematografiche che cambia per sempre la storia del cinema. Questa prende il nome di “Pressa Catozzo” prodotta e brevettata dalla CIR nel 1959. La nuova giuntatrice viene esportata in tutto il mondo, diventando ben presto uno strumento, davvero indispensabile per il montaggio.
Due mostre realizzate all’aperto: il 18 giugno l’apertura
Direi che si sono degli ottimi spunti per conoscere da vicino questi due personaggi legati entrambi al mondo della musica. Da non dimenticare che, prima di scriversi al Centro sperimentale di cinematografia a Roma conseguendovi il diploma in scenografia e regia, Leo Catozzo si diplomò in violoncello al conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Non poteva essere altrimenti con un padre come Nino, che viene annoverato fra i più importanti compositori della sua epoca.
Il programma delle iniziative dedicate ai Cattozzo di sabato 18 giugno prevede:
L’apertura della mostra su Leo Cattozzo presso i giardini Zen alle ore 17.00. Questa sarà incentrata sul rapporto di lavoro e amicizia con il grande regista Federico Fellini, amico di Leo.
Alle ore18.00 l’apertura della mostra su Nino Cattozzo, padre di Leo, presso i giardini del Conservatorio.
Presso l’Auditorium Mecenati, alle ore 19.00 sarà eseguito un Concerto lirico-strumentale degli allievi del Conservatorio con le musiche di Nino Cattozzo.
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