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Giulia Cavallini, un’adriese entrata nella storia della medicina

Mamma Neonato

Nell’ambito del ciclo Effemeridi – storie minime promosso dalla Pro Loco di Adria nel maggio 2015, si parlò di un caso rivoluzionario per la medicina. Per raccontarlo fu invitato ad Adria Paolo Mazzarello, medico, accademico e scrittore, autore del libro “E si salvò anche la madre”. In quest’opera egli narra, infatti, la vicenda di Edoardo Porro che nel 1876 cambiò radicalmente la storia della chirurgia ostetrica e i destini di migliaia di donne. Perché vogliamo parlarvi di questo accadimento? La risposta sta nel fatto che la protagonista è una donna originaria di Adria, Giulia Cavallini, entrata anch’ella nella storia della medicina.

Giulia Cavallini, la sua storia

Giulia Cavallini, come abbiamo detto originaria di Adria, è la prima donna che sopravvisse ad un intervento di parto cesareo nel 1876. Fino ad allora tutti gli interventi su donna viva, infatti, portavano la mamma al decesso per le emorragie post parto e a causa di infezioni. Dal momento che non esistevano ancora gli antibiotici, non c’era altro che affidarsi a salassi, vapori di mercurio, canfora o piombo e a bagni caldi. Ma vediamo cosa accadde. Giulia Cavallini nasce ad Adria il 2 luglio 1851, secondogenita di quattro fratelli e due sorelle del commerciante in legna e carbone Andrea Cavallini e della moglie Irene Chiaratti. Alta un metro e quarantotto centimetri, dotata di grande intelligenza, Giulia è affetta da una forma di “rachitide”.

Giulia Cavallini
Giulia Cavallini

La ragazza conosce un cantante, Carlo Dell’Acqua, probabilmente giunto ad Adria per esibirsi in uno dei teatri dell’epoca presenti in città (Arena Zen, Teatro Orfeo) vista l’antica tradizione musicale adriese. Siamo nel 1875  e Giulia rimane incinta. Dell’Acqua decide, quindi, di sposarla e il 17 aprile 1876, i due convolano a nozze civili a Gambolò, paese nei pressi di Vigevano. Il giorno stesso del matrimonio, Giulia, in avanzato stato di gravidanza, entra nell’Ospedale San Matteo di Pavia. La ragazza è già sotto osservazione medica per le sue condizioni fisiche. L’essere, poi, giunta ad un matrimonio “riparatore” la porta a vivere in condizioni di stress. Per questi motivi è meglio, quindi, togliere  Giulia dal clima di maldicenze di paese. In ospedale avviene l’incontro con Edoardo Porro, ostetrico.  L’adriese incarna per lui una sfida: il suo destino è gia segnato a causa dello stato del bacino deformato dal rachitismo.

L’intuizione di Edoardo Porro una svolta epocale che salva la vita a Giulia

Il 21 maggio 1876 nasce una bella bimba, Maria Alessandrina Cesarina e Giulia, la madre, sopravvive all’intervento. Edoardo Porro intuisce, infatti, che solo l’amputazione di utero e ovaie, gli organi destinati ad infettarsi, possono salvare da morte certa la partoriente. Il giovane Porro e Giulia Cavallini entrarono così nella storia della medicina. Il taglio cesareo con il metodo di Porro si diffuse in tutto il mondo. Tutto ciò rappresenta una svolta epocale anche se successivamente si adottano nuove tecniche. Giulia Cavallini viene, quindi, ricordata come la prima donna sopravvissuta ad un taglio cesareo. L’intuizione di Edoardo Porro, nativo di Padova, ha salvato la vita a numerose donne a partire da un’adriese e alla sua bambina.

Giulia Cavallini vetrina dedicata al dott. Porro al Museo per la Storia dell'Università di Pavia
Vetrina dedicata al dott. Porro al Museo per la Storia dell’Università di Pavia (nel contenitore in vetro a sinistra è conservato l’utero di Giulia Cavallini)

Per chi volesse approfondire la vicenda:
E si salvò anche la madre. L’evento che rivoluzionò il parto cesareo di Paolo Mazzarello. Bollati Boringhieri 2015

Giulia Cavallini, un’adriese entrata nella storia della medicina ultima modifica: 2020-05-29T08:30:00+02:00 da Letizia Guerra

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