Nella storia di ogni città c’e un punto di inizio, dove indiscutibilmente è concentrata la sintesi delle proprie origini di insediamento. Per la storia di Adria e della propria diocesi la Basilica della Tomba è il punto di esordio della prima era Cristiana. Su di essa, in particolare incastonate nella propria facciata, come una sorta di macchina del tempo resistono da millenni lapidi ed iscrizioni di avvenimenti, che ne ricordano i vari passaggi temporali e testimoniano soprattutto la sua importanza legata ai vari periodi storici.
La Basilica: due millenni di storia portati benissimo
Questa Basilica, abbraccia circa due millenni di storia dalla sua costruzione. Molte sono stati i rimaneggiamenti e le trasformazioni da basilica pagana. Tra le sue mura ed il suo sottosuolo, sono conservati nei secoli avvenimenti e trasformazioni morfologiche che hanno accompagnato perfino, il nostro meraviglioso Delta del Po. La Basilica della Tomba, rappresenta per Adria, il basso Ferrarese e tutto il basso Polesine il più rinomato Santuario locale.
Le Origini
La prima Basilica della Tomba risale ai primi secoli dell’Era Cristiana. Nei secoli la Basilica ha subito innumerevoli trasformazioni testimoniate, in lapidi e residui incastonati nella vestigia murarie, antecedenti all’Era Cristiana ed ancora altre ai primi secoli della Chiesa.
L’appellativo di Basilica “Ad Tumbam” o “De Tumba” è stato attribuito in quanto la sua edificazione è avvenuta presso la Tomba di Illustre personaggio romano. L’informazione è stata tramandata tramite lapide sepolcrale del 1° secolo infissa, prima alla parete ovest dell’Antico Faro Dell’Adriatico (utilizzo precedente all’era cristiana del campanile) ed attualmente allo zoccolo (lato Ovest) dell’attuale campanile.
Il testo latino della lapide è così tradotto: “Agli dei tutelari il figlio Quinto Tizio Severo dedica al Padre Quinto Tizio Sertoriano e consegna al Collegio dei Navicolari del Municipio Romano di Adria (del 101 a.c.) quattrocento sesterzi affinché con il frutto di questa somma si provveda alle rose da cospargersi sulla tomba ed ai cibi per i pellegrini che quivi si recano a visitarla ogni anno”
Il Titolo di Basilica
La Basilica della Tomba gode di questo titolo da tempi antichissimi in quanto costruita sui resti di una basilica pagana . Nella città diviene secondo edificio-Cattedrale ricostruito in Adria nel VI-VII secolo, fino ad ultima ricostruzione nel 1067.
Lo Stile della facciata
Barocco, e ionici sono i capitelli delle sue colonne. Al centro in timpano aperto poggia su uno zoccolo quadrangolare , la bellissima statua marmorea della Madonna Assunta in Cielo, firmata Jacobus Contierus Patavinus Sculpivit (secolo XVII).
Sotto di essa scolpita un’iscrizione latina si traduce:”Questo tempio è dedicato a Dio Onnipotente Massimo e alla Vergine di Dio Assunta”
Antico Faro Romano dell’Adriatico.
La lapide, che ricorda che il rudere è l’ultima parte dell’antichissimo faro romano dell’Adriatico (101 a.C.) è stato lasciato lì volutamente dai nostri predecessori nel 1647 a “futura memoria” in sede di riedificazione del nuovo campanile, in cui il testo tradotto:”questa colonna per buona parte ricoperta da intonaco è il rudere dell’angolo Nord-Ovest dell’antico Faro Romano volgarmente detto della Tomba” vuole ricordare a tutti l’importanza di Adria fin dalle origini.
Al tempo infatti la città comunicava con il mare a mezzo di un porto canale. Tacito ci ricorda che nel 69 d.C. Lucillo Basso, prefetto della flotta ravennate di Vitellio, giunto ad Adria con le Navi libarne venne vinto da Vibennio Rufino che vi aveva presidio .(tratto dai tesori della Basilica , Enrico Noè 2015).
All’edificazione del Terzo Campanile quello attuale inaugurato il 15 Novembre 1931 , in continuità con i predecessori è posta la seguente lapide in testo latino che ricorda: Quale ero una volta-torre- e guidavo il corso delle navi- sono ancora oggi-torre ricostruita nell’anno 1931-e con la mia voce chiamo coloro che devono recarsi al Tempio.
La Basilica ed i suoi Tesori
Tra le opere d’arte più importanti, ma sono tantissime e bellissime contenute nella Basilica ,troviamo in particolare la bellissima cappella della Dormitio Virginis della fine del XV secolo.
Nella cappella è conservata la scultura della Morte della Vergine del XV secolo attribuita a Ignoto scultore di ambito-quattrocentesco-donatelliano detto “Maestro del Monumento Fava“.
Il famoso e bellissimo Crocefisso, detto il Cristo Miracoloso del sec. XVI in legno scolpito e dipinto. Venerato dagli Adriesi come “miracoloso” a tale motivo ogni 5 anni la devozione viene manifestata con feste e pellegrinaggi dedicati a quest’opera.
Nella prima cappella a sinistra, la fonte Battesimale del VII sec. con l’iscrizione tradotta dal latino con qualche lettera greca attesta che la vasca serviva ,da Fonte Battesimale ancora ai tempi del vescovo di Adria Bono. Opera eseguita in marmo è scolpita sul labbro superiore di una massiccia vasca monolitica di forma ottagonale.