Un dialogo, un racconto di vita, di ciò che è stato pilotare gli aerei nella Grande Guerra. Non una semplice e banale conferenza quindi alla sala Polifunzionale del Teatro Ferrini. Sarà protagonista di questo viaggio nel tempo alla mostra Teatro di Guerra: sul Fronte dei Ricordi, il Generale della Riserva dell’Areonautica Militare Italiana Roberto Sardo. AssoFerriniOnlus grazie all’amicizia con Luca Milan dell’Associazione Aerei Perduti Polesine , di cui abbiamo già parlato in nostri precedenti articoli, siamo entrati in contatto con questa prestigiosa autorità nel campo dell’aviazione storica. Lo abbiamo intervistato per voi, per avere una anticipazione del suo incontro narrativo dal Titolo “Dal Fango al Cielo” alla mostra previsto per Giovedì 9 Novembre alle ore 18 nella nuova Sala Polifunzionale del Ferrini.
Dal Fango al Cielo: la vita e le emozioni dei piloti della prima guerra
Generale Sardo, innanzitutto grazie di avere dedicato questo tempo all’intervista di itVeneto; sottraendolo alla sua intensa passione di volare. La prima domanda, ritiene importante in questo momento raccontare la storia dell’areonautica della prima guerra mondiale? : ” Si certo è importante! La ritengo una missione. Nei miei incontri presso musei od associazioni, in cui mi invitano a raccontare la storia dell’aeronautica trovo sempre più persone della mia età, forse anche molto più anziani. Magari appassionati o ex commilitoni. Ma nessun giovane! Sento la necessità di tramandare, anche se non vi ho personalmente partecipato, nel il periodo storico della grande guerra le emozioni. Insomma ciò che era la vita degli aviatori agli albori dell’aviazione. Desirerei far sapere loro, ai giovani appunto, quanto fossero veramente degli eroi, da cui trarre esempio. Ogni occasione pubblica, nutro la speranza di incontrarne qualcuno e di condividere queste emozioni“.
Generale, che differenza trova, vista la sua vasta esperienza di volo e il lungo periodo di comando nell’areonautica militare italiana, tra un pilota odierno e un aviatore della grande guerra:” Dal punto di vista patriottico direi nessuna, è rimasta inalterata nel tempo. La cosa che differenzia sostanzialmente la professione nei due periodi, però per fare un esempio pratico, è che un aviatore della prima guerra il pilota, era veramente un eroe. Pensate che volavano senza paracadute. Anzi chi lo indossava, era considerato un vile! Già questo da le dimensioni e lo spessore del loro valore!”
Cosa tratterà in questo incontro dal Titolo ” Dal Fango al Cielo” nell’ambito della mostra Teatro di Guerra sul Fronte dei Ricordi, ci anticipa qualcosa?: ” Già il titolo è ampiamente esplicativo. La mostra è dedicata alla vita in trincea ed alle emozioni dei soldati. Sopra di loro, alle trincee si davano battaglia in cielo , uomini con gli stessi valori ed emozioni. Narrerò come si viveva come aviatori del tempo, le storie i sentimenti; ed ovviamente illustrerò i velivoli di allora. Un pezzo di storia che non può andare perduta, che spero di raccontare con le stesse emozioni come pilota, di chi ha vissuto il fronte italiano nel 15- 18“.
Ecco chi è il Generale Roberto Sardo
Roberto Sardo nasce a Conegliano TV nel Gennaio del 1958. Insegue il sogno del volo, che lo appassiona sin da ragazzo e a 18 anni inizia il corso di pilotaggio presso l’Aeroclub di Treviso. Nel 1977, dopo la maturità scientifica, entra in Accademia Aeronautica, a Pozzuoli, con il corso Turbine 3°. Alla fine del ciclo di studi, che gli vale come laurea in Scienze Aeronautiche e della Difesa, inizia le scuole di volo su Aviogetti, prima a Lecce su Macchi 326 e poi ad Amendola (FG) su G91T.
Passaggio ai Caccia F104 G
Il corso prosegue a Grosseto, con il passaggio sul caccia F104G. Viene quindi assegnato nel 1983 al 3° Stormo di Villafranca (VR), dove ottiene le qualifiche operative come Caccia Bombardiere Ricognitore Ognitempo. Sono gli anni difficili della Guerra Fredda, e gli F104, pur obsoleti, sono spesso interessati in esercitazioni internazionali. Dal 1986 al 1989 trascorre tre anni ad Amendola come istruttore di volo sul G91T, quindi rientra a Villafranca, dove nel 1993, radiati gli F104, si qualifica pilota ed istruttore sul caccia AMX. Nel 1995, dopo il comando del 28° Gruppo CBR, termina il suo periodo attivo presso il Reparto di volo ed è assegnato allo Stato Maggiore dell’Aeronautica, 3° Reparto, dove si occupa dell’organizzazione delle esercitazioni aeree.
Le esercitazioni Internazionali
Nel 1997 viene assegnato al neo costituito Comando Operativo delle Forze Aeree a Vicenza, dove organizza per l’AM varie esercitazioni internazionali (Bright Star, Maple Flag, Spring Flag etc) e segue le operazioni sui Balcani e sul Kossovo. Dal 2005 al 2008, col grado di Colonnello, ha il comando della Base aerea di Aviano, dove interagisce con il 31°Fighter Wing dell’USAF e dal 2008 al 2012 è assegnato al centro di eccellenza NATO JAPCC a Kalkar in Germania, dove dirige un gruppo di studio e standardizzazione sul trasporto aereo (Airlift), rifornimento in volo (AAR) e CSAR/Personal Recovery ( estrazione piloti e forze amiche dietro le linee). Nel periodo dal 2012 al 2015, è Comandante dei Corsi presso l’Istituto di Scienze Aeronautiche di Firenze (già Scuola di Guerra Aerea). Dal Giugno 2015 è transitato nel ruolo della Riserva.
La Famiglia
Ha tre figli (due maschi ed una ragazza) e convive con una compagna. Continua a volare sia come istruttore civile presso vari Aeroclub, che con gli alianti e, recentemente, con una replica della “Cicogna” tedesca Storch.
Esperienza di Volo
Ha totalizzato circa 4.900 ore di volo totali, è appassionato di storia militare ed aeronautica, ha organizzato un convegno sull’Aviazione della Grande Guerra ad Aviano ed ha pubblicato diversi quaderni sulla storia del potere aereo.
