Tra le tante storie ed aneddoti di personaggi famosi che hanno calcato le scene teatrali adriesi una in particolare ci ha colpito trattandosi del famosissimo tenore Beniamino Gigli. Artista acclamato ovunque nel mondo teatrale internazionale; per la sua straordinaria voce. Un racconto questo che abbiamo raccolto attraverso il nipote di Luisa Braga, l’adriese Silvano Braga.
Questo aneddoto è stato tratto, in occasione di un dialogo sulle storie della sua famiglia. Abbiamo avuto modo di vedere, nell’occasione foto ed autografi rilasciati dal grande tenore alla famiglia Braga; ed in particolare a Luisa.
Beniamino Gigli: la sua folgorante carriera inizia a Rovigo
Beniamino Gigli, ricordiamo è stato un tenore e attore italiano, uno dei più celebri cantanti d’opera del XX secolo. Ma pochi sanno, che la sua trionfale carriera di tenore inizia il 15 ottobre 1914 al Teatro Sociale di Rovigo nell”opera “La Gioconda“, dopo l’affermazione ad un concorso canoro a Parma, che gli consente di debuttare in Polesine.
Gigli dopo il trionfale debutto a Rovigo nel 1914 tornò al Teatro Sociale della stessa città, con altre opere negli anni 1939, 1941 e 1951.
Beniamino Gigli: l’amicizia speciale con Adria e Luisa Braga
Dopo il trionfale successo di Rovigo e gli innumerevoli concerti nei più blasonati teatri del mondo, nel 1932 il tenore esattamente il 4 Settembre all’allora Teatro Littorio (ora Teatro Comunale) di Adria si esibisce in un concerto, con la partecipazione dei soprani Margherita Carosio e Maria Caniglia. Accompagnato nel trionfale evento dalla Società Corale Adriese diretta da Alfredo Binnelli. Accompagnatori invece al pianoforte, Umberto Marcato e per Gigli , Ernesto De Curtis.
Nell’occasione le cronache dell’epoca e gli aneddoti raccontano che il grande tenore volesse evitare nei soggiorni, in occasione suoi concerti, alberghi e luoghi pubblici in cui fosse riconosciuto. Che cercasse quindi di “scansare” la fama mondiale che lo stava accompagnando, facendosi ospitare in luoghi privati. Ecco che in questa prima occasione del concerto del 1932 Gigli fu ospitato ad Adria in forma privata proprio dalla famiglia Braga. Questa ospitalità saldò una profonda e grata amicizia tra il grande tenore e Luisa Braga; che lo accolse nella sua casa adriese per soddisfare la sua richiesta di riservatezza e nello stesso tempo legò con gli altri membri della famiglia.
Sempre da racconti raccolti da parenti vicini, l’amicizia era talmente solida tra la famiglia Braga e il grande tenore, che negli anni successivi all’ospitalità adriese di Gigli; due membri della famiglia Luigi Bellettato (Gigetto) e Carlo Braga in occasione di una visita a Roma sono stati derubati del portafoglio alla stazione ferroviaria della capitale. Non sapendo a chi rivolgersi per chiedere aiuto nella disperazione più totale, si recarono proprio nella casa romana del grande Tenore. Nell’occasione sono stati assistiti dai suoi collaboratori domestici ( che conoscevano l’amicizia con la famiglia adriese). E su disposizione di Gigli stesso, offerti i biglietti per il loro ritorno a casa ad Adria.
Un’ amicizia chiaccherata… in città
Di questa particolare amicizia adriese tra il grande tenore e Luisa Braga (giovane e bellissima vedova) si fece un gran vociferare, in città per una presunta relazione amorosa. Mai accertata specificatamente, ma avvalorata (si affermava in quel tempo) dal un lungo rapporto epistolare e da regali inviati da Gigli spesso alla stessa, signora adriese. Gigli tenne concerti comunque ad Adria al Littorio anche in anni successivi. Nel 1936, 1938 e nel 1942.
Nel 1932 il concerto di Gigli si tenne presso il Teatro estivo Zagato (insistente sull’attuale area di Piazza Cavour e del teatro Comunale) e non presso il Teatro del Littorio che, a quell’epoca, ancora non esisteva. Probabilmente fu proprio l’ultimo concerto prima di dare il via ai lavori per la realizzazione del teatro che venne inaugurato il 24 settembre 1935.
Per la precisione Gigli cantò dall’Africana di Meyerber “O Paradiso!” e dal Lakmè di Delibès “Aria delle Campanelle”. Insieme a Maria Caniglia cantò il duetto della Cavalleria Rusticana di Mascagni.