Palazzi e nobiltà: uno spaccato di storia adriese - itAdria

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EDIFICI STORICI PERSONAGGI

Palazzi e nobiltà: uno spaccato di storia adriese

Palazzo Tassoni

Il Numero Unico 2019 della Pro Loco è intitolato Nobiltà adriese. Si tratta del recupero di una ricerca del fratello di Alessandro Ceccotto, Roberto, scomparso più di vent’anni fa. Quest’ultimo ha registrato ben quarantotto famiglie nobili. Il risultato è molto interessante poiché si scoprono alcuni cognomi completamente sconosciuti e scomparsi. È noto che Adria subì il dominio degli Estensi e della Serenissima. Funzionari ferraresi e podestà veneziani presero, quindi, dimora in Città, dando vita al nucleo principale della nobiltà adriese. Ancora oggi possiamo osservare, infatti, palazzo Tassoni, sede municipale, palazzo Labia, palazzo Bocchi (lungo Corso Vittorio Emanuele), Palazzo Casellati e palazzo Tretti (lungo Riviera Matteotti). Ed ecco un piccolo spaccato di storia adriese sui palazzi e nobiltà.

Palazzi e nobiltà - Copertina Numero Unico 2019

Storie di palazzi e nobiltà estense e veneziana lungo Corso Vittorio Emanuele

L’emblema della convivenza tra famiglie nobili veneziane ed estensi è rappresentato da due palazzi adiacenti: Palazzo Tassoni e Palazzo Labia. Eretti entrambi agli inizi del 1600 lungo l’asse principale della Città, ora ospitano la sede del Municipio. Il primo apparteneva ad una famiglia detta anche Tassoni-Estense originaria di Modena. Questa possedeva alcuni beni nella vicina Villa delle Bottrighe che avevano ereditato dai Machiavelli. Si pensi che l’antico stemma del Comune di Bottrighe rappresentava proprio un tasso eretto in profilo, sormontato da una corona in campo dorato.

Nobiltà adriese -foto Palazzo Tassoni
Sulla sinistra Palazzo Bocchi e sulla destra Palazzo Tassoni

Vicino a Palazzo Tassoni si può ancora osservare Palazzo Labia. Proprietaria era una nobile famiglia veneziana, di origine catalana. A questa casata apparteneva anche il vescovo Carlo Labia vissuto tra il 1600 e il 1700. Egli decise di risiedere ad Adria proprio perchè qui abitavano già alcuni membri della sua famiglia. Palazzo Labia fu scelto anche come sede dal generale Rusca che conquistò la Città per la Repubblica Francese. Nel Novecento la facciata ha cambiato aspetto. Dove esisteva il portone di ingresso sono state ricavate le vetrine di un negozio.

Palazzi e nobiltà: i Bocchi

Lungo Corso Vittorio Emanuele vi sono due Palazzi delle famiglie Bocchi. Non parliamo, quindi, di un’unica famiglia, ma di due rami ben distinti. Il primo edificio si incontra provenendo da Ponte Castello, sulla destra, subito dopo il vicoletto che porta verso Piazza Bocchi. Il fabbricato, rimaneggiato più volte, era la dimora della famiglia Bocchi a cui appartenne Francesco Antonio. A questa va il merito di aver recuperato e conservato un’importante collezione di reperti dell’antica Adria. Palazzo Bocchi è stata, infatti, la prima sede del museo, un museo privato. Da questa collezione è sorto il Museo Archeologico Nazionale di Adria.

Palazzi e nobiltà - portone ingresso palazzo Bocchi
Ingresso del Palazzo di Carlo Bocchi sede della Fondazione Scolastica omonima e del MAAD

Il secondo Palazzo che si incontra sul Corso, sempre sulla destra, dopo l’apertura di Piazza Grotto, era la residenza di Carlo Bocchi. Attualmente è sede della Fondazione Bocchi e del Museo d’Arte Adria e Delta costituito da sale adibite a mostre. Fu anche sede della Pretura e di altri uffici. Si trovano tracce della famiglia Bocchi già a partire dalla seconda metà del Duecento. Innumerevoli le personalità di spicco che parteciparono alla vita pubblica della Città di Adria.

Palazzi e nobiltà: i Casellati

Lungo Riviera Matteotti spicca Palazzo Casellati. Probabilmente eretto verso la metà del 1700, l’edificio venne modificato dall’arch. Scarpari. Negli anni ’20 venne inserito il timpano e negli anni ’30 si aggiunsero le quattro statue settecentesche. La famiglia Casellati ha origini ferraresi. Molti componenti di questa casata hanno ricoperto incarichi pubblici e militari. In Cattedrale, ad esempio, vi è una lapide di Francesco, Capitano. Antonio Maria, fu alfiere nell’armata navale di Luigi XIV re di Francia. Perse la vita a soli 22 anni in un combattimento in Baviera. Già nel 1300 si ha notizia di cittadini di Adria chiamati De Casellis o Delle Caselle.

Palazzi e nobiltà - scorcio di Riviera Matteotti con Palazzo Casellati
Riviera Matteotti – sulla destra Palazzo Casellati

La nobiltà adriese, una storia da approfondire

Attraverso le note sulle famiglie nobili di Adria si possono ricostruire frammenti di storia e di vita locale. Si scopre, quindi, che Gaspare Giasone degli Amati vissuto ad Adria nel Cinquecento, era appassionato di antichità. Promosse degli scavi nelle terre di sua proprietà e raccolse i reperti trovati in un piccolo museo nella sua casa. Egli anticipò, seppur in tono minore, quanto intrapresero i Bocchi alcuni decenni dopo. Spesso si assisteva a matrimoni tra le varie casate. Per esempio un membro della nobile famiglia Guarnieri, Nicolò, avvocato, sposa la sorella di Gasparo Giasone degli Amati. Nicolò Guarnieri, si recò, poi, nel 1513 a Venezia su incarico della Comunità per fare atto di sottomissione alla Repubblica.

Per ulteriori approfondimenti:
– Numero Unico della Pro Loco Settembre Adriese 2017 Case, ville, palazzi di Adria e frazioni a cura di Alessandro Ceccotto
– Numero Unico della Pro Loco Settembre Adriese 2019 Nobiltà adriese a cura di Alessandro Ceccotto

Palazzi e nobiltà: uno spaccato di storia adriese ultima modifica: 2019-10-14T08:50:56+02:00 da Letizia Guerra

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