Continuiamo la nostra caccia alla ricerca delle chiese fantasma,ci imbattiamo nella chiesa spirito santo. La volta scorsa vi avevamo indicato il luogo e la storia della chiesetta di Santo Stefano che giaceva all’ingresso della attuale via Bocchi. Questa volta passeggiando per le vie della nostra città non ci sposteremo di molto basteranno pochi passi per scoprire dove era situata la Chiesa di Santo Spirito. Proseguendo per l’odierna via Bocchi un centinaio di metri più avanti sulla sinistra c’è una piccola e accogliente piazzetta denominata XX settembre. L’intitolazione di questa piazza è una dedica alla famosa breccia di porta Pia avvenuta per l’appunto il 20 settembre a Roma nel 1870.
Alla ricerca delle chiese fantasma: la Chiesa Spirito Santo
Come accennato poco fa le informazioni che abbiamo su questa chiesa non sono tantissime e una delle nostre certezze è il fatto che questa chiesa non esiste più dagli inizi del ‘900. A testimonianza della sua presenza, il vicoletto intitolato ad essa che da piazza XX settembre ci porta alla vecchia Strada Granda ( corso Vittorio Emanuele II). Le prime notizie su questa chiesa le porge il Bocchi nelle sue ricerche datando questo luogo di culto già nel 1436 in contemporanea alla vicina chiesa di S.Stefano. Un’altra importante testimonianza dell’oratorio Santo Spirito è dato dal Vicario Peroto nell’anno 1603. “…si avviò a visitare il luogo dello Spirito Santo, al quale, ogni terza domenica del mese, l’Arciprete della Cattedrale con tutti i Canonici e il popolo si recavano ed ivi si fermavano in preghiera. Quindi di qui impartì i suoi ordini, sia per S.Stefano, che per il luogo dello Spirito Santo.”
Alla ricerca delle chiese fantasma: I proprietari, la famiglia Pesaro
I Pesaro furono tra le prime famiglie nobili veneziane a giungere in Polesine agli inizi del 1600, e a stanziarsi in città. Molti furono gli incarichi che tale famiglia ricoprì a servizio delle Repubblica Serenissima. Tra i molti si ricorda Giovanni che fu doge nel 1658. Nel territorio Adriese invece spicca su tutti il nome di Girolamo. I Pesaro oltre ad acquistare una vasta area agricola a Bellombra (odierno ancora oggi il toponimo Ca’Pesara) intervenne con iniziative sia in campo civile che religioso. Ad Adria essi avevano il loro Palazzo Ca’Pesaro (in stile veneziano) proprio nell’attuale piazza XX Settembre. Essa all’epoca era denominata “piazzetta della Tomba”. I Pesaro dalla parte opposta della piazza fecero riedificare l’oratorio Spirito Santo. E’ il 18 luglio 1643 quando la piccola chiesa viene consacrata. Il 1 aprile del 1644 sarà il Vescovo Gio.Paolo Savio a farvi visita.
Alla ricerca delle chiese fantasma: chiesa Spirito Santo,la testimonianza
Andando alla ricerca delle chiese fantasma in città ci si imbatte in una testimonianza diretta dell’esistenza della chiesetta nel passato. Infatti testimone oculare della consacrazione è il cronista adriese Alfonso Bocca che riferisce testualmente. “In si fatto giorno fu benedetta la Ciesola del Spirito Santo da R.D. Nicola Franzoso con l’assistenza dell’Ecc.mo Girolamo da Cà da Pesaro senator prestantissimo. Il quale col suo danaro l’ha fatta a fundamentis con quelli quadri, et palle et fornimenti di Chiesa, tanto nella celebrazione, come nell’apparar le mura dell’Oratorio. Mantenerla della sua borsa di cere et oglio et quel che importa più d’una Messa ogni giorno con paramenti bellissimi per la Santa Messa. In tutto a laude del Signor Dio, Juveet a prò della sua anima…”. Conclude il Bocca dicendo: ”..questo Senator merita ogni ben, perché ha fatto questo ben alla Città solo se li disce per l’anima sua un pater et un’Ave Maria”.
Alla ricerca della chiese fantasma: i secoli successivi
Nei secoli successivi troviamo altre notizie legate a questa chiesetta. Nel 1772 vi figura Mansionario Don Prosdocimo Bellino. Nel 1790 abbiamo documenti che ribadiscono che la chiesa è di proprietà del Comune. Ancora nel 1823 il Vescovo Ravasi lasciò scritto che in S.Spirito era Mansionario il canonico Vincenzo Toffanelli. Egli aggiunge una postilla che dice: “per quanto riguarda la documentazione, quei tempi tristissimi, tra incendi (case di canna), brigantaggio e alluvioni, ci hanno privato purtroppo di documentazioni preziose”. Purtroppo altre notizie non ne abbiamo. L’ultima è quella che ne attesta la scomparsa agli inizi del ‘900. Probabilmente viene demolita per fare posto ad altri edifici. Altra ipotesi è la demolizione per creare più spazio nella cosiddetta “Piazza del pollame” come ci hanno raccontato i nostri nonni. Questo il nome che per gran parte del Novecento ebbe questa piazzetta. Qui infatti al sabato avveniva la compravendita di polli, conigli, e selvaggina.
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