Aeroporto Delta del Po, arrivi dall’Africa e partenze per il Nord Europa. Il paesaggio del Delta del Po è un paesaggio mutevole, cambia di colore da stagione a stagione. Il grigiore invernale e le scure terre arate nelle campagne, in questi giorni s’invertono, con tramonti mozzafiato e il verde del grano che sta crescendo nei campi. Nel giro di qualche mese questi diventeranno poi campi dorati. Anche le golene e le pinete si stanno colorando con varie tonalità di verde ed esplosioni di bianco dei fiori del prugnolo, del biancospino, delle margherite.
La veronica e le viole creano nei prati angoli di viola e azzurro, fa capolino anche il tarassaco con i suoi fiori gialli. I nuovi germogli, verdi smeraldo dei canneti, a breve andranno a sostituire il beige della vecchia medesima canna di palude, creando un nuovo paesaggio. Nelle barene spunta la salicornia a colorare queste aree semisommerse, che poi in estate diventeranno rosse arricchite dal lilla del limonio.
Aeroporto Delta del Po: cambio di stagione, c’è chi va e c’è chi viene.
Ma non è solo il paesaggio a cambiare nei colori di ogni giorno, cambiano anche gli uccelli che vanno a popolarlo, la così detta avifauna. Le migliaia di anatre e altri uccelli acquatici (oltre 120.000) che hanno passato l’inverno nelle valli, lagune e golene del Delta del Po hanno cominciato la loro migrazione verso le steppe e le zone umide del Nord – Est europeo. Voleranno di notte seguendo le stelle, attraversando mezza Europa, mille insidie e pericoli, richiamati in quei luoghi per un solo scopo, la riproduzione. Ma nell’aeroporto Delta del Po in questo periodo si aspettano altre specie di uccelli in arrivo da altre parti del pianeta, in particolare dal Nord Africa, dal Vicino Oriente o addirittura dal Sud Africa.
Le migrazioni
Solo il tempo, lo studio, l’applicazione di determinate tecniche e i moderni mezzi oggi a disposizione hanno potuto far conoscere all’uomo le rotte migratorie degli uccelli. Alcune di queste straordinarie, come quella della Pittima minore (Limosa lapponica), un uccello migratore tipico delle regioni artiche e subartiche, che con fortuna si può osservare nel Delta del Po. La particolarità di questo uccello di soli 290 grammi è la sua resistenza. Durante la migrazione stagionale percorre circa 11.500 chilometri, dalla Nuova Zelanda all’Alaska, senza mai riposarsi. Stabilisce la sua rotta sotto i 2000 m mantenendo una velocità media di crociera di 56 km all’ora, un volo preciso, efficiente come quello di un aereo di linea.
A San Benedetto la rondine sotto il tetto
“A San Benedetto la rondine sotto il tetto” così come recita il detto. San benedetto cade il 21 marzo e popolarmente si vuole che sia il primo giorno di primavera, rondini e rondoni sono in effetti i primi ad arrivare a cui ne seguiranno altri. Per esempio alle tre specie di aironi stanziali (non migrano), se ne aggiungeranno altre cinque in sostituzione dell’unico che se ne va al nord, l’Airone bianco maggiore. Si tratta del raro Airone rosso, di Nitticora, Sgarza ciuffetto, Tarabuso e Tarabusino.
“Gli scanni” preziosi luoghi di nidificazione
La dove prima si radunavano per lo svernamento a migliaia i limicoli, i “fangaioli” trampolieri che si nutrono nella battigia, arriveranno “le gabbianelle”. Le sterne diciamo, i cugini più piccoli dei gabbiani, ma più abili e specializzati nella pesca e delicati nella scelta dei luoghi di nidificazione che sono le spiagge deserte con poca vegetazione. Nel Delta del Po si chiamano “scanni” e sono delle lingue di sabbia emerse che separano il mare dalle lagune. Difficilmente raggiungibili e poco frequentati diventano i luoghi ideali per la Sterna comune o “rondine di mare”, il Beccapesci, il Fraticello. A loro si aggiungono anche le Volpoche, le Beccacce di mare e le Avocette, quando si dice biodiversità. Uno “speciale” sul Fratino, altra specie a grosso rischio di estinzione, la prossima settimana, una specie simbolo delle aree ben conservate a basso impatto antropico. Non dimentichiamo l’elegante Cavaliere d’Italia.
Cieli colorati
Arriverà a segnare l’inizio dell’estate, è l’ultimo ad arrivare, parliamo dell’uccello più colorato d’Europa il Gruccione. Il Bee wolf, il lupo delle api, così come lo chiamano gli inglesi, non è tanto amato dagli apicoltori, essendo l’ape tra i preferiti nella sua dieta. Sverna in nelle zone dell’Africa a sud del Sahara, migra poi in Europa, in particolare nel Delta del Po trova aree idonee alla nidificazione. Questa specie nidifica in camere sotterranee che raggiunge attraverso una serie di cunicoli scavati nel terreno, a volte forma colonie numerose. Cosa c’è di meglio per lui se non delle belle dune e argini sabbiosi dove scavare facilmente ben presenti in Polesine e nel Delta del Po? Le stesse aree sono utilizzate anche dall’Upupa.
La ghiandaia marina
Altra bella specie, è la Ghiandaia marina, anche lei sverna in Africa per poi spostarsi in primavera in Europa e in Italia quando i campi coltivati sono al massimo rigoglio e le popolazioni di invertebrati che costituiscono la loro dieta base sono più abbondanti. Altra specie minacciata, la Ghiandaia marina la si può osservare nel periodo di nidificazione nelle campagne di Ariano Polesine nella zona di San Basilio dove da qualche anno ha iniziato a nidificare.
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