Quante volte percorrendo le vie di Adria, passeggiando tranquillamente per il Corso Vittorio Emanuele, abbiamo incrociato (nella piazza a lui intitolata) il busto del poeta Luigi Groto, il famoso drammaturgo Adriese. Ma probabilmente, noi personalmente, non abbiamo mai approfondito veramente il suo spessore artistico internazionale. Con questo articolo proviamo a conoscere il Poeta e drammaturgo di fama europea che visse e operò principalmente, nella nostra municipalità, ed ad essa, diede grazie alla sua fama di drammaturgo oltre confine, una dimensione artistica, e culturale di Adria nel mondo, inimmaginabile ai nostri giorni.
Il Cieco D’Adria
Nasce a Adria nel 1541 da nobile famiglia oriunda di Ferrara: i Groto dall’Ero. Battezzato con il nome di Luigi nella Cattedrale di Adria dallo zio arciprete della Chiesa stessa, fu colpito da cecità dopo solo otto giorni dalla nascita, questa disgrazia incise notevolmente sulla formazione della sua personalità. Preferì quindi chiamarsi, ed essere conosciuto come il Cieco di Adria. Luigi Groto comunque, in estrema sintesi, era il risultato dell’uomo del ‘500, che tutto voleva abbracciare, tutto conoscere ed interpretare. Costretto per necessità fisica a rimanere presso la nostra terra che per quanto ricca di cultura, non poteva saziare il suo spirito tutto rivolto alle nuove conoscenze ed a nuove esperienze letterarie, il Cieco, non rimase mai ai limiti della vita artistica della nostra città, ma ne fu elemento attivo e vitale. Muore a Venezia il 13 Dicembre 1585 per un improvviso attacco di pleurite.
Accademia degli Illustrati
Fondò su suo volere ad Adria, una scuola nella quale lui stesso fungeva da Pubblico Precettore, carica istituita in Adria dalla Repubblica Veneta soltanto nel 1515. Nel 1565 poi, per raccogliere il fiore degli addottrinati adriesi e polesani, e far rifiorire le arti, diede vita alla Accademia degli Illustrati, riprendendo l’esempio dei nobili veneziani che si riunivano nelle case patrizie, Luigi Groto continuò, tali riunioni nelle case dei più ricchi patrizi e della nobiltà polesana. Nella sua Scuola propose il culto della poesia della rappresentazione drammatica e infine della musica. Grazie a questa sua tenacia e curiosità culturale, ha posto il seme del fervore ad Adria al culto dell’arte, ed in modo principale dell’arte drammatica: faceva infatti rappresentare, nella loggia del palazzo del Comune e nelle case dei nobili, commedie e tragedie.
Le Opere Principali
Autore precoce cominciò a 9 anni a scrivere sonetti, muovendo i suoi primi passi nel mondo della poesia. Ma fu la letteratura che lo interessò maggiormente e soprattutto quella greca e latina. Già a 15 anni aveva scritto la sua prima tragedia “Dalila” in cui il lugubre ed il violento dominano in gran parte dell’azione. A soli 4 anni di distanza da quest’opera scrive “Hadriana” più pacata e serena. Al tempo “Hadriana” ebbe larga risonanza in Italia ma soprattutto all’estero in Francia e Spagna. Attraverso la Francia le opere del Groto venivano tradotte e divulgate in Inghilterra. Altre opere ricche di intrecci complicati e piene di incidenti strani ed inaspettati furono: “Emilia“, “Il Thesoro” e “Alteria“.
Il Cieco D’Adria e William Shakespeare
Quello che stupisce ripercorrendo, la storia di questo eclettico artista Adriese e che sia stato la guida della drammaturgia internazionale del tempo, tanto da ispirare i più dotati. Risulta probabile perciò che in Inghilterra l’opera “Hadriana” sia stata letta da quello che è il più grande drammaturgo che l’Inghilterra conosca. Vale a dire William Shakespeare, la cui trama è più nota sotto il titolo di “Giulietta e Romeo“. Shakespeare ebbe modo non solo di leggere la “Hadriana” del Groto, ma gli fu possibile vederla rappresentata da compagnie di comici italiani, che di frequente attraversavano la Manica.
Legatus per la città di Adria nel Senato della Repubblica di Venezia e il Taglio di Porto Viro
Insignito grazie alla sua fama internazionale della carica di Legatus della Città di Adria nel Senato della Serenissima, patrocinò varie opere pubbliche, la maggior parte a favore della sua Adria. La più importante però fu il ben noto Taglio di Porto Viro. Fu proprio Luigi Groto, che grazie alla sua importante influenza nel Senato Veneziano, il 17 Novembre 1569 chiese al Doge di effettuare il taglio. Opera, che cambio radicalmente la morfologia nostro Delta del Po e pose le basi per la salvaguardia e la difesa della laguna di Venezia.
I giudizi postumi sul Cieco D’Adria
Il Cieco non vede, ma grazie alla sua straordinaria memoria, non è rassegnato contro quello che la vita gli ha negato; lo sguardo. Molti letterati affermano che Il Cieco di Adria, per talento, originalità vocazione al dramma, superò tutti insieme i tragici del suo tempo. Se i critici non gli diedero il posto che merita, ma lo relegarono ad autore minore la ragione sta nel fatto che quei critici conoscevano poco le sue opere. L’influenza avuta con la sua maestria sulle opere di autori a lui succeduti è da riscoprire. Per noi invece rimane l’orgoglio, per la sua immensa fama di artista poliedrico, che ha gettato il seme dell’arte e della cultura internazionale nella nostra città per sempre.