Dal mito di Fetonte al cinema moderno un giro in bici per conoscerlo. In itCrespino.it (clicca qui) si parla di Fetonte, della sua straordinaria piazza a lui dedicata e del suo Municipio, un’opera architettonica unica. Scorrendo poi le pagine, altro si potrà conoscere su Crespino e sul mito di Fetonte, e anche di cinema. Riassumendo brevemente la leggenda che riguarda Fetonte andremo poi ad analizzare altre sfumature di una nostra ricerca. Nella mitologia e religione greco – romana, Apollo, Elio per i greci era il dio del Sole. Apollo sposa Climene figlia di Oceano, da cui nasce il protagonista della nostra storia e delle sorelle, le Eliadi.
Fra i figli degli dei, il più “baùco”
Fetonte ne combina una per colore. Fetonte, il figlio Veneto e un po’ scemo del Sole. La mitologia di Galatea: Fetonte, il figlio baùco di Elio o Apollo. Fra i figli degli dei Fetonte si segnala per essere il più baùco, che in Veneto vuol dire scemotto, e il resto della storia spiega perché dirglielo in Veneto ci sta. Figlio illegittimo di Elio, il Dio del sole, Fetonte si prende a male parole con un altro figlio illegittimo, Epafo figlio di Zeus, che lo sbertuccia mettendo in dubbio l’ascendenza dal divino genitore.
Alla guida del carro del sole
“Fetonte, probabilmente era un bambino viziato, va da mamma Climene e chiede chiarimenti, e come spesso accade la mamma lo indirizza da Apollo per chiedere conferma. Parte, allora, verso est, dove nasce il sole e trova la dimora del padre che conferma la sua discendenza. Egli vuole dimostrare al suo amichetto Epafo la sua discendenza divina e chiede al babbo che gli permetta per un giorno di guidare il carro del Sole. Lo stressa fino a convincerlo. Un bel mattino all’alba sale sul carro e parte. I cavalli sentono subito la mano diversa e fanno quello che gli Pare. Prima volano in alto nei cieli, incendiando gli astri e le stelle (la via Lattea), Brucia l’Africa e le sue foreste che diventano deserti e scurisce la pelle degli abitanti. Secca laghi e fiumi, fa diventare rossi gli indiani d’America. Scioglie ghiacciai. Un macello.”
Gea, dea della terra chiama Zeus e lo informa di quello che sta combinando Fetonte. Zeus, capo di tutti gli dei, dopo essersi consultato con loro, decide, quindi, di abbatterlo, Tira fuori una saetta, arma l’arco, colpisce Fetonte che precipita nell’Eridano il fiume Po, nei pressi di Crespino. I cavalli con il Sole se ne tornano a casa, una tragedia. Più tardi gli argonauti passati di li trovavano ancora il fiume fumante che emanava un gas tale da asfissiare gli uccelli che passavano di li, ma soprattutto una puzza tremenda da cui si pensa al termine “fetore”.
Le Eliadi
Quante erano le Eliadi le sorelle di fetonte? Igino indica sette sorelle i cui nomi sono Merope, Elie, Egle, Lampezia, Febe, Eterea e Diossippe. Eschilo ed Ovidio, invece, nei loro scritti ne citano entrambi tre, di cui due nomi uguali a quelli indicati da Igino ed uno Fetusa. Eschilo è il più antico autore di un’opera che le riguardi (Le Eliadi), in essa cita solo tre delle sorelle (Lampezia, Fetusa ed Egle) che assistirono disperate alla tragedia di Fetonte. Sta di fatto che queste sostano insistentemente sulle rive dell’Eridano a piangere il fratello, tanto da mettere in piena il fiume, creando altri pericoli per le popolazioni. Interviene ancora Zeus che le trasforma in pioppi che continueranno a piangere lacrime di resina l’ ambra.
Dal mito di Fetonte al cinema moderno, Claudio Cupellini onora il Delta.
Continuano i week end all’aria aperta organizzati da Delta By Bike per portarci nei luoghi più suggestivi del Delta e della provincia. L’uscita di domenica 30 maggio è stata organizzata in collaborazione con il Circolo del cinema di Adria. Partendo da Papozze (ritrovo alle ore 9,30 in piazza Municipio), accompagnati da guide esperte, pedalando lungo gli argini del Po di Venezia, andremo alla ricerca dei luoghi del cinema di Carlo Mazzacurati, Antonio Padovan e Claudio Cupellini. A Villanova Marchesana e a Crespino vedremo le scene dei film girate esattamente dove noi saremo. Il film di Claudio Cupellini “La terra dei figli” non è ancora stato distribuito nelle sale ma lui ha voluto comunque essere presente con questo saluto. (Qui il suo saluto).
Dal mito di Fetonte: curiosità
C’è anche un altro mito relativo ad un altro personaggio di nome Cicno. Cicno, re dei Liguri, era molto amico di Fetonte dopo la morte di costui abbandonò il suo regno, vagando disperatamente sulle rive del Po, dove Fetonte era perito. Quando divenne vecchio, gli dei, impietositi, trasformarono Cicno in un cigno bianco, animale acquatico che odia il fuoco, a causa della morte del giovane amico. Da notare infatti nel dipinto di Santi di Tito, che sotto alle Eliadi sorelle di Fetonte è raffigurato un cigno.