Teatro Ferrini concerto e storia. Questo Sabato 2 Marzo 2024, nella città etrusca, che ha dato il nome al mare Adriatico, le canzoni più famose della storia musicale dei primi del ‘900 ed il suo più antico teatro nato nel 1914 si fonderanno per uno spettacolo unico. Che sicuramente rimarrà negli annali degli eventi da ricordare. L’occasione nasce dal felice anniversario dei 110 anni di attività del Teatro B.C. Ferrini di Adria 1914-2024. Tra conferenze stampa, comunicati post social ecc.. l’evento ha avuto sicuramente la sua adeguata promozione. Riteniamo però che il nocciolo artistico che unisce la formazione delle Mariù, (quartetto romano di archi e voce) con il teatro tardo liberty non sia stato del tutto compreso. Abbiamo intervistato perciò a Roma Giulia Pavan, ideatrice e violinista del gruppo musicale le Mariù.
Teatro Ferrini concerto e storia: un evento che sarà ricordato
Giulia, grazie della disponibilità all’intervista. Con questo nostro articolo vogliamo chiarire ulteriormente il nesso che ha portato la vostra particolare formazione artistica ad Adria al Ferrini, per i l’anniversario dei suoi 110 anni di storia: ” Innanzi tutto voglio ricordare che io sono Adriese, ho studiato al Conservatorio Buzzolla e amo molto la mia città natale. Anche se per ragioni professionali vivo a Roma. Chiarito questo punto a cui tengo, questa nostra opportunità di esibirci al Ferrini, è nata da una proposta di Luisa Carpenedo presidente di AssoFerriniOnlus che ha saputo da amici comuni adriesi di questa nostra formazione artistica, e del tipo di musica che suoniamo.
Lei è rimasta particolarmente affascinata dal nostro modo di eseguire e arrangiare i pezzi e canzoni dei nostri nonni. Perciò ha voluto fortemente metterci in calendario per il 2 Marzo 2024. Poi ragionando con la direzione artistica del Teatro e sulla promozione dell’evento, incastonandolo nel periodo di edificazione ( 1914 ) del Ferrini; ci siamo resi conto che le canzoni dei primi del ‘900 sarebbero state perfette per rendere la nostra esibizione musicale. Cioè perfettamente sincrona alla storia di inizio attività del gioiello adriese che vuole celebrare i suoi 110 anni di attività“.
Un abbinamento perfetto insomma Giulia ?: ” Direi proprio di si. Tanto, da divenire il primo concerto evento 2024 dell’anniversario del Teatro, con il patrocinio ufficiale della Città di Adria. Poi l’emozione di portare un progetto in cui credo e su cui ho lavorato tanto con successo assieme alle mie compagne di viaggio artistico, da Roma a Adria la mia città; è veramente incredibile. Un traguardo!“.
Le Mariù: la riproposta della musica che racconta un pezzo di storia dell’Italia, in un momento difficile
Raccontaci ora Giulia, il progetto musicale della formazione:” Le Mariù ripropongono quella musica che accompagnava un’Italia che viveva, e avrebbe vissuto, uno dei momenti più difficili della sua storia. Ma che cercava comunque momenti di leggerezza e spensieratezza nella sua musica. Attraverso un contatto musicale con la musica d’oltreoceano. Nato sulla scia dei successi americani, lo swing italiano si sviluppa in uno stile, che incoraggia la tradizione nazional popolare. Tanto impregnata di quei valori piccolo-borghesi come la famiglia, la mamma, la casa, molto lontani dai temi delle famose “songs” americane che viaggiavano dall’America all’Europa“.
Ci fai un esempio dei brani che ci farete ascoltare al concerto e da chi e composto il quartetto?: “Le Mariù sono un quartetto composto da ; voce Francesca Faro, violino Giulia Pavan, viola Roberta Palmigiani e violoncello Elisabetta Cagni. Al concerto proponiamo i brani tratti dal repertorio della canzone italiana Swing dagli anni ’20 alla fine degli anni ’50. Canzoni come “Parlami d’amore Mariù”, “Baciami piccina”, “Voglio vivere così”, Buonasera Signorina”, “Mille lire al mese”, “Maramao”, “In cerca di te”, “Voglio vivere così”, “Carina”, “Un bacio a mezzanotte”, “Guarda che luna”. Tutte queste canzoni vengono riproposte attraverso arrangiamenti originali creati appositamente per il quartetto. Miscelando la classicità degli archi alle sonorità che riportano alla mente i vecchi dischi di un’Italia ancora in bianco e nero. L‘intimismo della musica cameristica affiancata al canto “pop”, fresco e leggero, ma fedele alla nostra tradizione”.
