Artigianato del mobile Adriese. Ripercorrendo la storia della nostra città, a volte inconsapevolmente ci imbattiamo in racconti che portano in se incredulità! In questo caso per l’attività di falegnameria realizzata da una generazione di artigiani; in questo caso di mobilieri. Cognomi e attività imprenditoriali che nel tempo abbiamo imparato a conoscere ad Adria. Ma che già dalle loro origini hanno generato solidarietà e collaborazione tra piccoli artigiani. Realtà che potrebbe ancora fare da esempio nel mondo attuale. Specialmente adesso, che l’economia cittadina non sembra godere di ottima salute; causa pandemia. Guardando però al loro passato, potremo trarne modello. Esempio tanto fulgido da originare nel periodo più splendido del mercato del mobile degli anni ’70-’80 intere generazioni di imprese di successo dell’industria del mobile; nel nostro territorio.
Artigianato del mobile Adriese: una storia da incorniciare! Lo sapevi che
La storia dell’artigianato del mobile adriese inizia negli anni ’20 ma il suo massimo splendore per il corso degli eventi che vi vigliamo raccontare, lo ha nel 1934. In una foto emblematica che abbiamo messo in primo piano nell’articolo si possono scorgere i volti soddisfatti di un lavoro comune e di una professione che stava prendendo sempre più piede nella città che ha dato il nome al mare Adriatico, quale importante snodo commerciale nei secoli. Ora muoveva i primi passi nel mondo del mobile di qualità.
Abbiamo chiesto perciò ad Angelo Maccapani (storica impresa adriese del settore ) che da qualche anno ha chiuso l’attività in Via Ruzzina; di raccontarci questa bella storia tutta adriese, che vede la loro attività di famiglia quale regista del progetto di allora.
Artessura o Carbonara Vecchia il polo degli artigiani mobilieri adriesi
Racconta Angelo Maccapani: ” In Artessura o nota per i più datati come carbonara vecchia esistevano due attività artigianali. Una era un laboratorio della famiglia Spinello, padre dell’ex sindaco Sandro Gino. I miei ricordi si riferiscono agli anni 55/60. Ma l’attività è più datata agli inizi degli anni ’20. Venivano prodotti bauli, armadiature di diverse dimensioni. Comodini e letti che potevano essere venduti anche separatamente e fatture su commissione “.
continua il racconto Angelo: ” Di maggior portata sempre nel campo dell’arredamento c’èra la ditta di Piva Emer. Nata credo nella metà degli anni 50, padre di Marco Piva, più che degno continuatore dell’ attività. Già allora proiettata verso una produzione più importante. Moltissimi altri erano, se così si può dire; i micro artigiani che operavano nel centro cittadino. Anche in stanzette di piccole dimensioni“.
Una foto che racchiude tanta storia e stima per il nobile lavoro di falegnami mobilieri
di nuovo Angelo narra:” Nella foto del 1934 si vede chiaramente il nonno seduto al centro e mio padre e lo zio ai lati, il nonno volle ringraziare pubblicamente attraverso quello scatto; tutti quei piccoli artigiani che orbitavano coi loro manufatti attorno all’azienda e che nel tempo hanno permesso il consolidamento della nostra storica attività”.
Un semplice racconto di come allora; in una zona dove ora si passeggia e si pratica sport l’Artessura; sorgeva un villaggio di artigiani uniti e collaborativi tra loro. Ognuno nella propria specialità manifatturiera della lavorazione del legno forniva ai magazzini Maccapani i loro prodotti. Insieme hanno creato tante aziende che hanno contribuito a dar lavoro a molte persone negli anni successivi. Tante di loro anche se di molto ridimensionate continuano ancora oggi, la loro attività con difficoltà. Contiamo su di loro e sullo spirito professionale che attraverso i Maccapani sono stati riuniti, che possano continuare ed essere ispirazione in questi momenti di insicurezza economica. Realtà dura, ma che molto probabilmente, dovremo tutti insieme affrontare con la stessa solidarietà e disponibilità di allora.