Un motivo per visitare Adria. Adria vanta un’innata tradizione di lirica, opere e operette. Adria ha dato i natali al Luigi Grotto, (1541 – 1585), cieco dalla nascita scrisse diverse liriche e operette. Seguirono dopo di lui nei secoli, fino ai giorni nostri una serie di cantanti, musicisti, maestri, direttori di orchestra, compositori, di indubbia fama. Tra i contemporanei ricordiamo Stefano Barzan compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra. Florindo Andreolli (tenore), ma soprattutto Rosetta Pampanini, sua maestra. Rosetta Pampanini, “Il cigno del Polesine” così come la descrive Nicola Berti in uno dei quaderni dell’ Accademia del Tartufo del delta del Po è stata una delle più grandi e famose cantanti del suo tempo. Protagonista indiscussa di circa 400 rappresentazioni di melodrammi tra i quali, alcuni in prima assoluta mondiale.
Sfumature adriesi: Rosetta Pampanini
Rosetta Pampanini è nata a Milano nel 1896, il padre Gerolamo era un ufficiale dell’esercito, originario di Corbola, la madre, invece, era milanese. Un’attività intensissima, quella di Rosetta che in 27 anni di carriera trionfò nei teatri nazionali ed esteri apprezzata e stimata dal pubblico e dai più importanti direttori d’orchestra. Nonostante i continui spostamenti dovuti al lavoro, per la cantante restò sempre un punto fermo la villa paterna di Corbola, dove di fatto morì nel 1973. Per Adria, e alla passione lirica dei suoi cittadini, Rosetta Pampanini ebbe sempre un occhio di riguardo, ripagata poi nel tempo. Ad Adria si esibì svariate volte tra il 1927 e il 1945. Il 24 settembre 1935 inaugurò il Teatro Littorio (ora Comunale) con Mefistofele (5 rappresentazioni). Il 6 settembre 1974, nella hall del Teatro Comunale di Adria, venne scoperto un busto di bronzo del celebre soprano, opera dello scultore adriese Piero Ronconi. Un altro busto venne collocato all’Accademia dei Concordi di Rovigo. Il suo studio e il disco d’oro si trovano al piano terra del Conservatorio Buzzolla di Adria, unitamente al pianoforte di Rosetta.
E dopo una giornata o un pomeriggio passato ad Adria con una visita al Museo Archeologico Nazionale, al Teatro Comunale o al piccolo, ma storico Teatro B.C. Ferrini, ed alle altre realtà cittadine saggi delle sfumature descritte ci si può permettere il famoso It.aperitivo nei vari locali di Adria, la cena e pernotto. Il giorno seguente consigliamo una particolare escursione in bicicletta nell’Isola di Ariano.
La villa di Rosetta Pampanini, un borgo medioevale, archeologia e storie di persone che dalla terra ricavano suoni.
Lo svolgimento di questo it.inerario prevede lo spostamento da Adria a Corbola (10 km). Parcheggiati nel piazzale della chiesa parrocchiale di Corbola in fronte alla chiesa poco più a destra si può osservare la villa di Rosetta Pampanini, che da il nome anche alla via.aliti in bici ci dirigiamo a ritroso verso la rotonda per imboccare la terza uscita a sinistra in via Ponte di ferro che ci porterà sull’argine del Po. Qui si pedala tra le nuvole, dall’alto delle imponenti arginature il paesaggio è solo da vedere. Dopo 5 km. e 700 mt. si giunge a Santa Maria in Punta, un piccolo borgo medioevale con tanto di chiesa. Nell’unica osteria del paese, offrendo un’ombra (calice di vino) a qualche anziano presente, giusto per socializzare, si può conoscere vita, morte e miracoli di questo piccolo angolo alle porte del delta.
Il Gaurum, il Po di Goro
Usciti dal paese seguendo la strada arginale ci troviamo sul Po di Goro, il primo dei cinque rami e anche il più antico. Dopo nemmeno 2 Km. arriviamo ad Ariano Polesine. Il piccolo paese offre soddisfazione ad ogni necessità, merita una visita il panificio paesano dove sfornano varie specialità tra cui la classica coppia ferrarese, influenza della vicina Emilia.
San Basilio la mansio Hadriani
Riprendendo la via arginale l’itinerario ci conduce a San Basilio che dista 12 Km. circa da Ariano Polesine, In questa zona in epoca etrusca e romana sorgeva un insediamento portuale di particolare importanza per l’arrivo delle merci dai mercati adriatici. Si possono visitare gli scavi aperti di un’antica villa romana, il piccolo museo e l’affascinante chiesa eretta nel IX secolo dai benedettini di Pomposa. Ma soprattutto pranzare nella locale trattoria da “Ketty”. Solo ed esclusivamente pasta fatta in casa, come i dolci e i liquori, e tanto altro. Presente anche area pic-nic. Su prenotazione possibilità di laboratorio di mosaico per bambini e adulti presso il Centro Turistico Culturale.
L’ocarina del Po
Penultima tappa, 4 Km. circa. Dopo la pausa pranzo/cestino, si prosegue per la SP 82 o via San Basilio in direzione nord. Giunti a Grillara, all’altezza del cartello di entrata del paese l’it.nerario proposto gira a sinistra in via Piemonte. Dopo 1 Km. circa, si gira a destra in via Bologna per raggiungere il museo – laboratorio di Fecchio Benvenuto e la sua famiglia. Da tre generazioni, queste squisite persone, lavorano l’argilla estratta in loco, per trasformala in ocarine, cuchi e fischietti. Anche in questo caso è possibile svolgere un’ attività di laboratorio realizzando un proprio fischietto.
Il Rientro: forse la tappa più dura, 13, 5 Km per rientrare a Corbola riprendendo via Piemonte fino allo stop, per svoltare poi a destra in via Tombine. Giunti all’altezza dell’agriturismo “Bertilla” si imbocca sulla sinistra via Pilastri, un lungo rettilineo tra la campagna. Allo stop con la SP46 girando a sinistra e superando il cavalcavia inizia una ciclabile che ci riporterà al punto di partenza. Totale Km. 26,300 Km.
Ringrazio Nicola Donà per aver contribuito nel rammemorare la storia senza paragoni del soprano Rosetta Pampanini. Mariano Argentieri, autore del saggio.