Bottrighe: la storia secolare di un paesaggio plasmato dall'acqua del fiume

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Bottrighe, l’antica terra dei grappoli

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Continua il nostro viaggio alla scoperta di paesaggi,  luoghi, tradizioni, personaggi e storie dei paesi del Comune di Adria. Vi portiamo alla scoperta di Bottrighe,  situata lungo l’argine sinistro del Po.
Il nome potrebbe derivare dal greco botrys-ghe ovvero terra dei grappoli  oppure dal nome dell’arciprete di Adria Maurizio Botrigo o Butrigo che nella seconda metà del 1200 acquistò il fondo su cui sorse il paese. A seguito della rotta di Ficarolo, ascrivibile attorno all’anno 1150, l’alveo del Po si sposta più a nord. Si originano, quindi, due Corbole. Quella di destra o ferrarese che corrisponde circa all’attuale comune di Corbola e quella di sinistra o veneta che si estende tra l’attuale ponte Chieppara di Adria ed il Po e tra Mazzorno e Panarella. Nel XIII sec. Bottrighe corrispondeva alla Corbula de medio.

I Marchesi Tassoni a Bottrighe

A partire dalla metà dei seicento fissarono la loro dimora principale in Adria e nella adiacente Villa delle Bottrighe ove avevano ereditato dai Machiavelli. L’antico stemma del Comune di Bottrighe è, infatti, rappresentato da un tasso eretto in profilo, sormontato da una corona in campo dorato. È proprio lo stemma della Nobile Casata Estense dei Marchesi Tassoni, Baroni del Sacro Romano Impero, Conti Palatini.  Essi dominarono per molto tempo tutta la zona circostante, vivendo anche a Bottrighe fino al 1700. Sembra, infatti, che villa Tassoni si trovasse nei pressi dell’attuale via Stradoncello.

Palazzo Tassoni

Palazzo Tassoni ad Adria – inizi ‘900

Personaggi illustri passano per Bottrighe

Pochi sanno che il grande commediografo Carlo Goldoni passò una piacevole serata alle Bottrighe (presso Adria), in casa del marchese TassoniQui fra il riso, i giochi e i passatempi gli era capitata la fortuna di passare il tempo con la giusta compagnia (autobiografia, le Memoires)Papa Pio VI, partito da Roma e diretto a Vienna per incontrare l’imperatore, il 10 marzo del 1782, fece tappa a Bottrighe. Ad accoglierlo il vescovo Giovanni Benedetto Civran che, assieme a quattro canonici, prese una barca e decise di aspettare il Pontefice alle porte di Cavanella Po allora Comune di Bottrighe. Nell’estate del 1877, avendo saputo della presenza a Rovigo di Don Bosco, il sindaco di Bottrighe Rossati invitò il sacerdote nel paese in riva al Po visto che doveva recarsi anche ad Adria. Don Bosco arrivò in carrozza e ad accoglierlo un gruppo di elementi della banda musicale.

Carlo Goldoni (2)

Il commediografo Carlo Goldoni

Gli angeli di Bottrighe

Nella Chiesa di San Francesco d’Assisi e di San Francesco di Paola di Bottrighe ricorre la presenza degli angeli. Nell’ottobre 2008 è stato installato un angelo in bronzo patinato della misura di m.2,37 sulla sommità della cupola. L’angelo, realizzato dalla Fonderia d’arte M.A.F. di Seggiano di Pioltello (MI) è andato a sostituire il più antico angelo ligneo. Una scultura, questa, che a detta di alcuni esperti costituisce una vera opera d’arte per la cura dei particolari. Si pensa, infatti, che possa essere stato realizzato da un artista collegato ad Andrea Brustolon detto il Michelangelo del legno. Angeli si trovano anche sull’ottocentesco pulpito pensile realizzato dall’artista bellunese Valentino Panciera detto Besarel. Dello stesso artista anche una coppia di confessionali di noce intagliato giunti da Venezia a Bottrighe nel 1868. Le lunette sono decorate da due angioletti.

Chiesa Bottrighe

Interno della Chiesa di San Francesco d’Assisi di Bottrighe

Un territorio interessato da alluvioni

Nel 1600 il Po uscì dal suo letto per ben sedici volte. Nell’autunno del 1772, a causa di una stagione invernale e primaverile di piogge torrenziali, il Po straripò a Panarella. Vent’anni dopo, invece, il Po ruppe a Papozze allagando le terre da Polesella sino al mare. Nel 1839 il Po per ben tre volte raggiunse  la sua piena. Nel 1882, poi, la zona di Bottrighe venne sommersa anche dalle acque dell’Adige rimanendo allagata per quasi cinque mesi.
Esiste la tradizione di lanciare nelle acque del Po una croce di cera benedetta per scacciare insidie ed emergenze. Questo rito richiama lo Sposalizio del mare, l’antica cerimonia della Serenissima.

Po A Bottrighe

La casa di Ivo Bertaglia nella golena di Bottrighe durante una piena del fiume

Il vecchio ponte di Ferro sul Po

Bottrighe e Corbola erano collegate da un ponte in ferro costruito dalla Provincia di Rovigo tra il 1903 ed il 1906, ad opera della Società Nazionale Officine di Savigliano. Il ponte venne aperto al traffico ancora prima della inaugurazione ufficiale, verso la fine del dicembre 1905. Agibile fino al 14 luglio 1944, giorno in cui venne gravemente danneggiato da un’incursione aerea statunitense durante la seconda guerra mondiale. Una nuova incursione aerea nel gennaio 1945 lo distrusse definitivamente. Finita la guerra il ponte fu ricostruito, finché negli anni ’80 si decise di realizzare un nuovo manufatto (Brigata Cremona) variandone la collocazione. Il ponte ferroviario e l’argine del Po di Bottrighe fecero da sfondo a numerosi film con interpreti di eccezione. 

Bottrighe Il Fiume Po Ed Il Ponte Brigata Cremona Tra Bottrighe E Corbola

Il ponte sul Po “Brigata Cremona” inaugurato nel 1993

La triste storia del paracadutista Silvano Bolzoni di Bottrighe

A Bottrighe è ancora vivo il ricordo del parà Silvano Bolzoni protagonista di una storia tragica. Il 9 novembre 1971 il caporale Bolzoni perse la vita nel corso di un’esercitazione congiunta tra la brigata Folgore e l’Aeronautica Militare Britannica. Bolzoni, con altri 45 paracadutisti era a bordo dell’Hercules C.130 Gesso 4, potente apparecchio che dopo pochi minuti di volo venne inghiottito dalle acque della Meloria. L’episodio rappresenta il più grave incidente occorso alle forze armate italiane dalla fine della seconda guerra mondiale. Il ritrovamento del relitto avvenne tra il 15 e 16 novembre. Bolzoni venne recuperato il 26 novembre e due giorni dopo si svolsero i funerali di Stato. La salma giunse a Bottrighe il 30 novembre.  Un altro pilota di Bottrighe aveva trovato la morte nella terra toscana nel 1931: Umberto Maddalena. Le sue spoglie, invece, non sono mai state ritrovate.

Bottrighe, l’antica terra dei grappoli ultima modifica: 2018-11-27T16:35:25+01:00 da Letizia Guerra

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