Le coppe di Ennione: da oltre duemila anni conservano il loro fascino

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Le più belle collezioni di vetro di età romana si trovano al Museo Archeologico di Adria

Al Museo Archeologico Nazionale di Adria si può ammirare una delle più belle collezioni di vetro della prima età imperiale (fine I sec. a.C. – I sec. d.C.). Si pensi che nel 54 a.C. Cicerone affermava che il vetro era tra i materiali più lussuosi. Il vetro rimase un materiale costoso anche per tutta l’epoca romana anche se durante l’epoca imperiale avvenne una delle più grandi innovazioni. L’invenzione della soffiatura cambiò, infatti, le abitudini dell’uomo. I raffinati utensili in vetro esposti presso il Museo di Adria, realizzati con tecniche differenti e sofisticate, sembrano oggetti dei nostri tempi. Il visitatore non può, quindi, che restare stupefatto alla vista di questi preziosi reperti vitrei di oltre duemila anni tra cui le coppe di Ennione.

Una scenografia di grande impatto visivo

I vetri adriesi sono esposti in una grande vetrina speciale, dagli innovativi effetti illuminotecnici progettati dall’arch. Alberto Pasetti Bombardella. Un grande esperto di illuminazione di opere d’arte, quindi, che ha recentemente curato l’illuminazione della Sala Capitolare della Scuola di San Rocco a Venezia. In questa Sala veneziana, infatti, si può ammirare Tintoretto, in occasione dei 500 anni dalla nascita, in una nuova luce. La nuova luce che è stata realizzata anche per i vetri romani di Adria  in occasione del rimodernamento del Museo alla fine degli anni 2000. Grazie ad un’eccezionale particolarità tecnica ogni cella ha un’illuminazione controllata da un software che consente di variare il colore e la gradazione del fascio di luce in base alla tonalità del vetro esposto.

la vetrina dei vetri – Museo Archeologico Nazionale di Adria, Sezione Romana

Nei primi anni del ‘900 una preziosa scoperta

Tra gli oggetti esposti, tutti di grande pregio, spiccano due coppe di un blu cobalto trasparente del maestro vetraio Ennione, ritrovate a nord di Adria. Vengono ritrovati i più bei vetri esposti al Museo Archeologico di Adria. Siamo nei primi anni del ‘900 in una località detta Cuora. In un terreno di proprietà della signora Paolina Zatti Sartori, affittato ai signori Patrignani (o Patergnani) detti Mazzin, si scoprirono nove tombe romane a cremazione. La tomba più importante conteneva un’olla di vetro soffiato con le ceneri, sei coppe tra cui le due esposte al Museo, due meravigliose scodelle a filigrana, cinque coppe a nastri multicolori. Gli oggetti  furono venduti. Per conto del museo di Este il Governo acquistò circa 26 pezzi. Questi, oggi, si possono ammirare al museo di Adria. Altri finirono al Museo vetrario di Murano. Alcuni partirono per l’America.

Le coppe di Ennione esposte al Museo Archeologico di Adria

Le coppe firmate dal maestro vetraio Ennione

Le due coppe blu di Adria sono firmate da Ennione. Un vero artista dell’arte vetraria vissuto nel I secolo d.C. che usava firmare le sue opere. Per questo utilizzava la lingua greca in quanto nella parte orientale dell’impero la lingua latina non era frequentemente utilizzata. Era noto in tutto il Mediterraneo toccato dalle rotte commerciali per i suoi vetri colorati. Ennion o Ennione, era, nativo della fenicia città di Sidone (oggi in Libano). Le sue opere furono trovate un po’ dovunque: in Italia (in particolare ad Adria), Cipro, Panticapeo (Crimea). Nella sua officina probabilmente inventò la tecnica della soffiatura a stampo chiuso. Questa tecnica, introdotta in Italia settentrionale dallo stesso Ennione, consentiva di ottenere superfici decorate a rilievo e forme dai profili articolati.

Nel 2015 le coppe di Ennione del Museo di Adria sono state ammirate a New York

Nel mondo sono pochi gli esemplari integri delle coppe di Ennione. Le coppe esposte ad Adria sono esemplari  eccezionali, interi, trasparenti, decorati da motivi vegetali. In Italia altre coppe del maestro vetraio si possono trovare nei musei di Torino, Pavia, Modena, Bra, Trieste, Palermo e Aquileia (frammenti). Quella presente nel Museo Archeologico regionale di Aosta avrebbe provenienza sempre dallo scavo di Adria. Così pure quella al Corning dello Stato di New York. Nel 2015 le coppe di Ennione sono state al centro della mostra Ennion: Master of Roman Glass, la prima esposizione di vetri antichi del Metropolitan Museum of Art di New York. In questa sede sono state riunite tre delle coppe ritrovate nell’agro adriese.  Separate  dopo il ritrovamento, sono state congiunte oltre oceano dopo quasi cent’anni.

Un’ipotesi suggestiva: Ennione trasferì la sua attività ad Adria?

L’ing. Michele De Bellis, adriese appassionato di vetri antichi, sostiene un’ipotesi molto suggestiva. Secondo la sua teoria il maestro vetraio Ennione nato in Libano si è spostato nell’Italia del Nord. Proprio questa zona, infatti, è stata oggetto di importanti rinvenimenti delle sue opere. Adria era un importante porto commerciale e, pertanto, luogo strategico di scambio.  Secondo De Bellis Ennione trasferì la sua attività e morì proprio nelle vicinanze di Adria. Il ricco sepolcro di località Cuora non sarebbe stato altro che la sua tomba. E quelle ceneri dentro all’olla di vetro soffiato proprio le sue. Altri studiosi pensano, invece, che Ennione abbia trasferito la propria officina ad Aquileia. Si dice, infatti, che Venezia abbia ereditato la tecnica della lavorazione del vetro proprio da questa antica città friulana.

Il dato di fatto è che nei due siti di Adria e Aquileia vi è un’alta concentrazione di esemplari (ben sette nel sito a nord di Adria). Ciò significa che in quest’area alto adriatica si può ipotizzare una o più officine di produzione. Sarebbe bello vedere riunita in una mostra la produzione di Ennione presente in Italia.

tazza di Ennione al Corning Museum proveniente dall’Agro Adriese

Le più belle collezioni di vetro di età romana si trovano al Museo Archeologico di Adria ultima modifica: 2019-02-04T10:48:00+01:00 da Letizia Guerra

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laura

Autentiche meraviglie che meriterebbero maggiore attenzione e promozione.

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