Località Artessura: un luogo dove si esalta il rapporto tra uomo e natura

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ITINERARI NATURA SE PASSEGGIAMO

Località Artessura al centro di una proposta di valorizzazione di un Gruppo di cittadini adriesi

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Questo è il testo dell’art. 9 della Costituzione Italiana. Il paesaggio si può identificare con l’ambiente visibile, comprendendo tutti gli aspetti relativi al rapporto tra uomo e natura. La tutela del paesaggio è, quindi, anche un diritto-dovere della cittadinanza alla quale la Costituzione stessa riconosce la legittimità e il valore dell’occuparsi di attività di interesse generale a fianco delle istituzioni o collaborando con esse (art. 118). A questi principi si è ispirata la proposta di un gruppo di cittadini adriesi riuniti nel Gruppo Adriese Natura e ambiente: un percorso naturalistico in località Artessura di Adria.

La proposta di valorizzazione di Località Artessura del Gruppo Adriese Natura e Ambiente

La zona denominata Artessura è l’ambiente adriese dove si rinsalda quotidianamente il rapporto tra uomo e natura. Questo è diventato, ormai, luogo di passeggio in solitaria, in coppia, in gruppo e in compagnia del proprio cane. Il gruppo Adriese Natura e Ambiente, partendo da questi presupposti, vuole lanciare un’idea di valorizzazione dell’area partendo da piccole cose che, comunque, possono rappresentare un importante punto di partenza. A questa progetto hanno aderito la Pro Loco di Adria, il WWF, la Consulta del Volontariato sociale, Legambiente, la Fondazione Franceschetti e Di Cola e l’Università popolare. La proposta verrà presentata sabato 23 febbraio alle ore 18.30 presso la Sala Cordella di Adria.

Locandina Artessura

Un altro buon motivo per valorizzare il percorso di Artessura: il 2019 è l’anno del turismo lento

Il 2019 è l’anno del turismo lento dedicato a chi vuole viaggiare a passo lento. Il nostro territorio, interamente pianeggiante, si presta a questo tipo di esperienza che coinvolge i cinque sensi. Passeggiare e pedalare in mezzo alla natura permette, infatti,  di vivere con maggiore intensità le emozioni. L’uomo diventa parte attiva del paesaggio. Ne assapora i profumi, gode della sua vista e ne coglie i suoni. Cogliamo, quindi, l’occasione per conoscere meglio il percorso in località Artessura, luogo frequentato dagli adriesi per una camminata rilassante a contatto con la natura. Qui il paesaggio agreste mantiene il suo fascino in ogni stagione.

Un percorso slow lungo il Canalbianco

Il percorso di Località Artessura costeggia dapprima il ramo cittadino del Canalbianco  e successivamente l’omonimo canale artificiale scavato alla fine degli anni ’30.  Il primo tratto del percorso, asfaltato, si snoda tra filari di robinia, ailanto, detto anche albero del Paradiso, e gelso da carta. Nell’area di punta Cantarane il corso d’acqua si divide in due rami. In questa zona le sponde del canale  sono completamente rivestite da cannuccia palustre e canna gentile. Non mancano, inoltre, specie arboree come pioppi neri, robinie e salici.

uno scorcio del percorso di Artessura

L’oratorio dei Garzoni, spostato sulla riva destra

Il percorso di Località Artessura si presta anche a spunti di rilievo storico. Da Punta Cantarane, luogo da cui si possono osservare infuocati tramonti, si scorge al di là del Canalbianco una piccola chiesetta. Nel 1731 Piero Garzoni, nobile veneziano, maturò l’idea di erigere un oratorio nella sua villa di Dragonzo. L’edificio religioso, intitolato a  San Francesco di Paola viene, quindi, benedetto nel 1735. L’oratorio insieme al resto della proprietà appartenne alla famiglia Garzoni per circa un secolo.  Nell’Ottocento passò, poi, al sig. Lorenzo Bordin. Nel 1928, per permettere i lavori di raddrizzamento del vecchio Tartaro, il complesso venne demolito. Si doveva, però, ricostruire l’oratorio con le stesse pietre, forma e dimensioni sulla riva destra. Così avvenne nel 1938. Nel 1946 l’oratorio, divenuto proprietà della Parrocchia della Tomba, era dedicato a San Francesco d’Assisi. Successivamente viene intitolato alle Stimmate di San Francesco.

Panorama da Punta Cantarane con sullo sfondo la Chiesa di Cà Garzoni

Scavando il canale artificiale venne alla luce una grande necropoli

Il percorso di Località Artessura prosegue percorrendo la parte artificiale del Canalbianco, un tempo Canale Mussolini. I lavori di scavo del nuovo canale a sud della città iniziano nel 1938. L’obiettivo era quello di scaricare fuori dal centro abitato la portata maggiore del Canalbianco. I lavori intercettano la grande necropoli che si estendeva al di là dei confini meridionali della città antica. La scoperta portò al recupero di più di  quasi 400 tombe di età preromana e romana. Venne alla luce anche la cosiddetta Tomba della biga. Fu tanta la meraviglia che per un attimo si pensò di avere ritrovato il leggendario cocchio del Re AdrianoIl terreno dello scavo di questo nuovo alveo servì per interrare il Canalino, un ramo secondario del Canalbianco che attraversava il centro cittadino.

Adria-Località Artessura scorcio del paesaggio

Un anfiteatro di età romana

Proseguendo il percorso, nei pressi di ponte Chieppara, vicino all’abitato, dopo un piazzale adibito a parcheggio, si nota un piccolo prato.  Sotto questo terreno è custodito uno dei reperti di Adria antica. Nell’anno 2000 uno scavo di emergenza  ha portato alla scoperta, infatti,  di una limitata porzione di un anfiteatro. Sono state rinvenute solo le fondazioni, robuste e profonde. Gli alzati, completamente spogliati nel Medioevo, erano in muratura piena di laterizi. Si ipotizza che la costruzione, risalente al I° secolo d.C., sia stata realizzata all’esterno delle mura a sud della città antica non lontana dalla via Popilia. Sul percorso è presente un’area di sosta con gazebi e panche in legno.

Località Artessura al centro di una proposta di valorizzazione di un Gruppo di cittadini adriesi ultima modifica: 2019-02-13T18:18:18+01:00 da Letizia Guerra

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