L'Oratorio: una forma di devozione che richiama alla storia locale - itAdria

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CHIESE ITINERARI

Gli itinerari della fede dell’antica città di Maria: gli oratori nel territorio una bella scoperta

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Quello che vi proponiamo è un percorso che riguarda un aspetto del patrimonio religioso ed artistico del territorio: gli oratori. L’oratorio è un luogo della cristianità, di piccole dimensioni, destinato alla preghiera e al culto privato di famiglie o comunità. Generalmente nasce collegato ad altri edifici. Vi portiamo, quindi, alla scoperta di piccoli e silenziosi luoghi intrisi di storia locale, caratterizzanti il paesaggio e l’architettura dedicata al culto. Partiremo idealmente da Baricetta, passeremo per le campagne di Bellombra e costeggeremo il Canalbianco.

L’Oratorio della Natività di Maria detto di S. Clemente o Tornielli a Baricetta

Imboccando la strada arginale per Valliera, a poche centinaia di metri prima della Chiesa di Baricetta, spicca un oratorio settecentesco. L’edificio è detto Oratorio di San Clemente o Tornielli. Il primo appellativo è dovuto al fatto che l’oratorio ospitava le reliquie del martire Clemente, ora presso la Chiesa Parrocchiale. Il secondo perché fu proprietà dei conti Tornielli.  In realtà è dedicato anche alla Natività di Maria, oggetto di attenta devozione da parte del costruttore. Il Conte Paolo Grassi lo fece erigere, appunto, nel 1708 nei pressi della sua villa rurale sita in zona Villa San Pietro alla Barizeta. Tutto ciò per offrire un luogo di culto ai braccianti agricoli. L’antichissimo San Lorenzo risultava, infatti, in uno stato di decadenza. Con la morte dell’ultimo discendente della nobile famiglia Grassi, tutto il complesso passò per eredità ai Conti Tornielli. All’interno sono conservate, infatti, alcune tombe dei componenti di questa famiglia.

oratori itinerari della fede nel territorio

La Madonnina di Isolella nel silenzio della campagna

Nelle campagne tra Bellombra e Villanova Marchesana, in Comune di Adria, si trova l’Oratorio di Isolella. Una chiesetta conosciuta come la Madonnina di Isolella. All’interno spicca una tempera molto semplice di fattura popolare che rappresenta la Madonna del Carmelo. Ai lati si notano San Giuseppe e Sant’’Antonio da Padova. Numerosi gli ex voto, tra cui uno del 1915 della Società operaia che raccomanda alla Vergine  i fratelli lontani, da poco nelle trincee sul fronte di guerra. A Isolella si celebrava una festa nel mese di giugno, che assumeva il carattere di una vera e propria sagra.  Vi era la Messa, la processione cadenzata dalla banda, balconi e vie adornate di fiori e di frasche d’albero, archi variopinti, luminarie. Dopo il ballo serale si concludeva con i fuochi d’artificio. Nonostante la località sia ormai spopolata, Isolella ha mantenuto in vita la sua festa con la messa e la processione.

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L’oratorio di Corte Milana dedicato a Santa Giustina, la vergine e martire che la leggenda vuole nata in quel luogo

Tra Bellombra e Curicchi, in via Marcanta, all’interno dell’Azienda Agricola Corte Milana, si trova un oratorio dedicato a Santa Giustina.  Fu eretto nel 1923 dal compositore adriese Nino Cattozzo che aveva qui la sua residenza di campagna. Fu probabilmente dedicato alla martire padovana perché una tradizione popolare la vuole nata proprio in questo luogo. Anche la grande quercia secolare presente nell’azienda agricola è dedicata alla santa. Viene, infatti, detta Quercia Santa Giustina. Lo storico mons. Nicola Malerba scrive che F. G. Bocchi aveva trovato in antichi codici: Santa Giustina esser nata in Adria. Sembra, infatti, che nel primo secolo un Vitaliano di Adria possedesse in queste terre un castello chiamato Milana. Costui era il padre della santa vergine e martire. Ad avvalorare l’ipotesi il fatto che un territorio a nord di Adria viene definito Valle di Santa Giustina.

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Interno dell’Oratorio di Santa Giustina presso Corte Milana

L’oratorio di santa Maria degli Argini di Piantamelon

Partendo da Corte Milana, passando per Bottrighe, si può giungere in località PiantamelonLungo la riva destra del Canalbianco si può notare un oratorio. Trattasi di  una modesta costruzione eretta negli anni della Seconda Guerra Mondiale per gli abitanti della grossa borgata di Piantamelon. Il presbiterio è coperto da volta a botte. Nella parete di fondo si apre una nicchia che accoglie una statua della Madonna. E’ intitolato a Santa Maria degli argini per un ex-voto di ringraziamento alla Madonna. O forse per scongiurare la sciagura dell’alluvione troppo spesso ricorrente.

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S. Maria degli Argini in Piantamelon

La Piccola Verna del Basso Polesine 

Seguendo il corso del Canalbianco arriviamo in località Cà Garzoni.  Qui si trova un oratorio con una storia particolare. Originariamente era posto, infatti, dove ora scorre il canale. Nel 1928, per permettere i lavori di raddrizzamento del vecchio Tartaro, il complesso venne, quindi, demolito. Si doveva, però, ricostruirlo con le stesse pietre, forma e dimensioni sulla riva destra. Così, infatti, avvenne nel 1938. L’oratorio viene detto anche ceseta dei Pisarola dal soprannome della famiglia che donò il terreno per la ricostruzione. Nel 1946, divenuto proprietà della Parrocchia della Tomba, l’edificio venne dedicato a San Francesco d’Assisi. Attualmente è dedicato alle Stimmate di San Francesco. Per questo viene anche chiamato la Piccola Verna del Basso Polesine. Eretto da Piero Garzoni, nobile veneziano nella sua villa di Dragonzo. L’edificio, benedetto nel 1735, era intitolato a San Francesco da Paola.

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Oratorio di Cà Garzoni osservato da Artessura

Piantina con indicati gli oratori citati

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Gli itinerari della fede dell’antica città di Maria: gli oratori nel territorio una bella scoperta ultima modifica: 2019-04-01T09:19:56+02:00 da Letizia Guerra

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