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MITI E LEGGENDE NATURA

Il miele del Delta del Po, gocce di ambra e gocce d’oro

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Honey Drops
Gocce di miele

Gocce d’ambra

Il miele del Delta del Po, gocce d’ambra e gocce d’oro.

Fetonte, figlio di Apollo, il dio Sole, per dimostrare le sue origini, andò dal padre per supplicarlo di fargli portare per un giorno il carro del SoleApollo cercò in tutti i modi di distoglierlo da questa pazzia ma Fetonte tanto fece che alla fine convinse il padre. Salì sul carro e partì. Una volta sul carro però, il giovane ebbe paura quando vide il vuoto sotto i suoi piedi. Il carro impazzì, saliva troppo in cielo o si avvicinava troppo alla terra, bruciando tutto. Zeus allora ebbe pietà degli uomini. Per salvarli mandò una folgore su Fetonte che morì e precipitò nell’ Eridano. Il Po il grande fiume padano. I cavalli ritornarono da soli alla stalla. Le Eliadi, invece,  sorelle di Fetonte, piangevano la sua morte.  Zeus impietosito di quel dolore, le tramutò in pioppi e le loro lacrime divennero gocce d’ambra.

Eliadi
Le Eliadi

Gocce d’oro

Non c’è dubbio, comunque che in polesine e soprattutto lungo le rive del Po, l’apicoltura sia sempre stata praticata. Plinio il Vecchio  descriveva “di eccellenti apicoltori, e delle laboriose api del Po e del loro dolcissimo miele, di primissima qualità dal coloro ambrato.” Di questo Plinio, cita anche una località ben precisa sita lungo il corso Po, in provincia di Rovigo, Melara. Non a caso, ben in vista nello stemma comunale di Melara, sono riportate tre api. Si parla anche di una prima forma di nomadismo degli alveari praticata in questa zona. Questi venivano spostati con grandi barconi lungo i ricchi pascoli floreali delle rive del Po. Gli spostamenti avvenivano di notte, momento in cui le api riposano. Nel momento in cui gli zatteroni si abbassavano a filo d’acqua per il peso del miele e della cera, gli apicoltori facevano ritorno a terra per la smielatura.

Melara Stemma
Lo stemma comunale di Melara (RO)

L’apicoltura in Polesine e nel Delta del Po

Nel tempo, l’apicoltura polesana (ma non solo), ha vissuto dei momenti critici dovuti a cause diverse. Tra queste, principalmente, l’arrivo dall’Asia della Varroa, un micidiale acaro parassita delle api. Comparso nei primi anni 80 del secolo scorso, ha colto gli apicoltori impreparati, causando la perdita di migliaia di alveari. Dove non è arrivata la Varroa ci ha pensato l’uomo con l’uso indiscriminato di fitofarmaci usati in agricoltura intensiva. Per la prima, si sono trovati metodi e cure che hanno portato api e apicoltori a convivere con l’acaro. Per la seconda ci si augura una inversione di tendenza da parte degli agricoltori. Per quest’ultima causa i produttori Polesani e Del Delta del Po, hanno abbandonato le campagne e cercato pascoli alternativi , per le loro api, lontani dai veleni, ottenendo nuovi e ottimi mieli, sani e genuini.

Tre Gocce Doro

Una goccia d’oro

E’ il caso di citare l’Apicoltura Alessio Marangon  che nei giorni scorsi ha ricevuto un prestigioso riconoscimento con il suo miele di Amorpha frutticosa al 40° concorso ‘Tre gocce d’oro’ di Castel San Pietro Terme (Bologna). Il suo miele era tra i 22 “Tre gocce d’oro” riconosciuti tra i 1222 in concorso”, 181 le “Due Gocce d’Oro” premiati e 243 i mieli che hanno ottenuto “Una Goccia d’Oro”

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Fiori di Amorpha frutticosa

L’Amorpha frutticosa, detta anche Indaco bastardo o falso indaco (dal colore del fiore), è un arbusto molto diffuso lungo le rive e le golene del Po. La pianta si presta bene per essere utilizzata in cesteria, ma soprattutto utilizzata per consolidare e irrobustire le arginature dei fiumi evitando erosioni .

Altri mieli del Delta del Po, il miele di barena

Le barene sono delle aree lagunari semi-sabbiose che vengono sommerse da pochi centimetri di acqua salmastra nelle fasi di alta marea. In queste zone si insediano delle piante particolarissime e altamente specializzate, le piante alofite, le piante che amano il sale. Tra queste il Limonium vulgare o Limonio comune. E’ pianta che fiorisce tra agosto e settembre offrendo le ultime gocce di nettare che le api trasformeranno in miele, un miele decisamente incontaminato.

Limonio
Il Limonio comune

Altri tipi di miele del Delta del Po

Il miele di lavanda. Ecco un altro tipo di miele che grazie alle “nuove” coltivazioni di Lavanda nel Delta del Po stanno dando respiro ai nostri pronubi, gli importantissimi insetti impollinatori. Ovviamente l’ape per prima, fedele nel seguire nella sua ricerca un solo tipo di fiore. Ma anche farfalle, bombi, api solitarie e tanti altri piccoli insetti che costituiscono la grande biodiversità del Delta del Po. Ma non solo miele del Delta del Po, vorremmo ricordare anche gli 1222 mieli tutti ugualmente buoni e pregiati, ma soprattutto mieli ITALIANI.

    

Il miele del Delta del Po, gocce di ambra e gocce d’oro ultima modifica: 2020-10-09T08:30:00+02:00 da Nicola Donà

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