la venerazione mariana ad Adria nel bassorilievo copto

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ARTE STORIA

Adria: un primato di venerazione mariana in una formella di marmo

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Proseguiamo nel percorso alla scoperta delle testimonianze di devozione mariana ad Adria, antica città di Maria. Nella Chiesa Cattedrale dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo possiamo ammirare un bassorilievo in marmo, incassato nel terzo pilastro a sinistra, dalla parte dell’altare del Santissimo Sacramento. Lo sapevate che si tratta del più antico documento di devozione a Maria presente nel Veneto?

Adria-Cattedrale dei SS Pietro e Paolo

Il bassorilievo copto

Una piccola lastra di marmo (54 x 51 cm.), dalla quale sporgono delle immagini scolpite. Al centro Maria, seduta in trono, con le braccia alzate e le palme delle mani aperte in atto di preghiera. Sulle ginocchia tiene il Bambino benedicente. In piedi, ai due lati, stanno gli arcangeli Michele e Gabriele. La mano destra alzata, mentre con la sinistra sorreggono un globo sormontato da una croce greca. Probabilmente, dove ora sono rimasti solo buchi vuoti, delle pietre dure adornavano le sante immagini. Forse si trattava di pietre preziose che però sono state trafugate nel tempo.

L’iscrizione

Attorno alle figure scorre una invocazione scritta in caratteri greci del tipo onciale maiuscolo. Sopra il capo della Madonna si riconoscono bene le parole agia maria, cioè Santa Maria. Ma il resto dell’iscrizione è meno comprensibile e viene letta in modo diverso dai vari studiosi. Nel 1966 è stata realizzata una cornice in marmo che circoscrive l’antico bassorilievo e così lo descrive: d’origine e fattura copto alto egitto IV secolo. L’iscrizione greca è stata tradotta in questo modo: “San Michele San Gabriele Santa Maria e il Figlio di Abramo Dio Salvatore O Signore per Maria grazie rendiamo ed impetriamo etc.ˮ

Adria-Bassorilievo con cornice decorativa e descrittiva 1966 (foto Marco Doati)

431: il Concilio di Efeso

Il bassorilievo copto di Adria è la più antica raffigurazione veneta di Maria con il Bambino in trono. Rappresenta e propone alla devozione dei fedeli la Theotókos, la Madre di Dio. Così, infatti, viene definita nel dogma proclamato dal Concilio di Efeso nel 431, per indicare che Maria ha dato alla luce non semplicemente un uomo, ma Dio come uomo.

Condamnation De Nestorius Au Concile D'ephèse En 431

Concilio di Efeso 431 – Cattedrale di Chartres (F)

La misteriosa provenienza della formella

Come accadde che un tale capolavoro dall’Egitto giunse proprio ad Adria non è dato sapersi (forse tramite le rotte commerci facenti capo al suo porto). Con certezza sappiamo dove si trovava prima di arrivare in Cattedrale attorno al 1810: alla Tomba. Precisamente era posto nel coro della chiesa del convento di Santa Maria della Vittoria. Adiacente alla Basilica della Tomba c’era infatti il convento delle monache dell’ordine delle Serve di Maria osservanti la regola di Sant’Agostino (arrivate ad Adria da Concordia nel 1527). Il bassorilievo vi era stato trasferito con solenne processione il 19 giugno 1798, pensando di dare rifugio sicuro dopo l’arrivo dei francesi e la caduta della Repubblica di Venezia. Ma in seguito alla soppressione del convento e la confisca dei beni da parte di Napoleone, nel 1810 divenne necessario metterlo al riparo presso la Cattedrale, murandolo, successivamente, nella colonna della erigenda nuova chiesa, la cui prima pietra era stata posta nel 1776.

Adria- Basilica della Toma lato Sud attuale (foto Olivo Perzolla)

Una suggestiva collocazione: la Via Popillia

Ma quale era la collocazione del bassorilievo prima del 1798? Poco distante, appena dietro la Basilica della Tomba. Per lungo tempo era rimasto in bella vista, incassato sopra il portone d’ingresso al cortile, sul lato sud. In quella zona, dal 132 a.C. , confluiva in città la famosa arteria viaria romana proveniente da Rimini e Ravenna: la via Popillia. Lo testimonia il cippo miliare ritrovato nel 1848 a poca distanza, ora visibile presso il Museo Archeologico di Adria. Anche quando, seguendo la linea di costa, il percorso si spinse più ad est (pressapoco sulla attuale Statale Romea), quel tratto di strada si percorreva ancora per entrare in città da sud (provenendo da Ariano). È suggestivo pensare che la preziosa immagine desse il benvenuto a chi giungeva ad Adria.

Cippo 001

Adria-rappresentazione della via Popilia con il cippo

Maria con il Bambino tra gli Angeli

Roberto Filippetti, docente di iconografia cristiana, in occasione della mostra su Giotto e la Cappella degli Scrovegni da lui curata, ha visitato con ammirazione Adria ed ha fatto notare alcune peculiarità del bassorilievo. La mancanza di aureole, se non per il Bambino con tre raggi dietro il capo, indica una antica origine. La particolarità dei due Arcangeli ai lati: Gabriele è colui che porta l’annuncio a Maria, l’Incarnazione, che segna l’inizio. Michele, secondo una antica tradizione, suonerà le trombe del Giudizio annunciando la fine del mondo. Alfa ed Omega, inizio e fine. Principe delle milizie celesti, l’arcangelo Michele è molto venerato in oriente. Inoltre si associa nel culto alla Vergine Maria e posto proprio alla sua destra. Infatti entrambi sono emblemi della lotta contro il male, entrambi sono custodi e protettori dell’umanità.

Sotto la tua protezione: la più antica preghiera mariana

Sub tuum presidium confugimus Sancta dei Genetrix, recita la preghiera mariana più antica in tutta la storia del cristianesimo, la cui origine è stata individuata nell’Egitto del III secolo. Proprio la stessa provenienza dell’immagine mariana custodita in Cattedrale. Lo ha richiamato il Vescovo alla chiusura delle Feste Quinquennali, ricordando che Papa Francesco ha raccomandato di recitare questa antica preghiera, insieme all’orazione a San Michele Arcangelo. Attraverso questo prezioso bassorilievo copto, Adria antica città di Maria onora la Vergine e ne invoca la protezione.

Madonna in Trono Coppo di Marcovaldo-Siena 1261

Adria: un primato di venerazione mariana in una formella di marmo ultima modifica: 2018-11-06T10:30:37+01:00 da Marta Vigato

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