Arriva il Numero Unico 2021, il 55° curato dalla Pro Loco di Adria. Un bel traguardo per questa pubblicazione che, come vi ho spiegato lo scorso anno, è molto attesa anche da chi, pur non abitando più ad Adria, aspetta questo volume per rimembrare la terra natia. Dopo aver proposto alcune iniziative a tema nell’ambito del Settembre Adriese come l’Adriacqua Festival, il Numero Unico non poteva che parlare di acqua. Adria e l’acqua hanno, infatti, una relazione indissolubile. Basti solo pensare al legame della Città con il Mare Adriatico. Proprio per questo la Pro Loco ha pensato di dedicare questo Numero Unico 2021 al rapporto della Città e del suo territorio con questo elemento, analizzando alcuni aspetti storici e sociali e anche folcloristici.
Numero Unico 2021 ricco di argomenti legati all’acqua
È stata una bella impresa anche personale in quanto ho curato diversi testi della pubblicazione. Tutto ciò ha richiesto anche un lavoro di ricerca presso la Biblioteca Comunale. Uno degli argomenti che sicuramente desterà l’interesse di molti è la questione del Canalino. Si scopriranno, quindi, gli effettivi motivi che hanno portato al suo tombamento, modificando, così, per sempre il volto della Città. Molto stimolante è anche il capitolo che riguarda la scoperta del territorio attraverso i nomi di luoghi legati all’acqua. Per questo mi sono affidata spesso a Francesco Antonio Bocchi, il più attento studioso della storia locale, per la sua completa visione idrografica. Nel contempo è stato anche un modo per ricordare i duecento anni dalla sua nascita avvenuta appunto il 12 maggio 1821.
Alessandro Ceccotto porterà il lettore a scoprire come arrivò ad Adria la rete di acque pubbliche, la storia del primo acquedotto e delle fontane. Si ricorda che è ancora visibile nel giardino del Museo Archeologico la prima torre piezometrica realizzata nel primi anni del XIX° secolo. Dismessa attorno agli anni 1970 rappresenta una delle prime realizzazioni in calcestruzzo armato. Per questo è prevista una riqualificazione della torre che rappresenta il momento di una svolta epocale. A Ceccotto è affidato anche il ricordo delle varie galleggianti e del 70° anniversario dell’alluvione. Un capitolo è, infatti, dedicato a questa ricorrenza con l’ausilio di materiale iconografico.
Sabato 16 ottobre al Parco degli Alpini la presentazione della pubblicazione e di una serie di appuntamenti legati ad essa
Nel 2020 la pandemia ha impedito la consueta presentazione del Numero Unico. Quest’anno, invece, la Pro Loco ha in serbo diverse sorprese che verranno annunciate sabato 16 ottobre. L’appuntamento è fissato alle 16.30 al Parco degli Alpini dove sarà svelato il Numero Unico 2021. La scelta è ricaduta su questo luogo poichè si è rivelato uno spazio di sana aggregazione e di benessere. In mezzo alla natura, grande fonte di ispirazione, si raggiunge, infatti, un giusto equilibrio individuale. All’aria e sulla terra, si parlerà, dunque, di acqua. Attraverso questo elemento così fondamentale per la vita, quindi, rievocheremo la memoria cittadina. Senza dimenticare che, secondo, diversi studiosi l’acqua, intesa come elemento, è grado di ricevere e trasmettere memoria.
Questo l’elenco degli articoli presenti nel Numero Unico 2021:
E vi fu finalmente l’acqua potabile! di Alessandro Ceccotto
L’acqua è il principio di tutte le cose… di Letizia Guerra
L’acqua diventa indomabile di Letizia Guerra
La vita condizionata dalla furia delle acque di Letizia Guerra
L’acqua che ministrar gli humor costuma di Letizia Guerra
Una città e un territorio d’acque di Letizia Guerra
L’uomo controlla le acque di Letizia Guerra
Dall’antico Nobilis Portus alle atmosfere portuali del secolo scorso di Letizia Guerra
Il tombinamento del “Canalino” trasforma la Città di Letizia Guerra
Spettacoli galleggianti di Alessandro Ceccotto
La regata, un momento di festa adriese di Letizia Guerra
Bottrighe: l’antica benedizione del Po di Roberto Marangoni
Le opportunità dell’Idrovia di Leonardo Bonato
L’elemento acqua può fare da traino per uno sviluppo turistico sostenibile di Letizia Guerra
70 anni dopo la grande alluvione di Alessandro Ceccotto