Graduale Romano completo del 1500: unico al mondo

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CULTURA LO SAPEVI CHE STORIA

Restaurato l’unico graduale romano del 1500: si trova ad Adria

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Ad Adria, presso la Biblioteca Capitolare, sono conservati oltre 20.000 volumi. Pochi sanno che fra il ricco patrimonio di libri antichi, manoscritti, quattrocentine, cinquecentine e seicentine si trova un tesoro unico al mondo, che è stato presentato in occasione delle Feste Quinquennali. Andiamo a scoprire insieme questa preziosa dotazione.

I primi libri a stampa: gli incunaboli

I restauratori dei libri: Alberto Benato e Gloria Biasin del laboratorio di restauro del libro e opere d’arte su carta (Foto Doati Marco)

Si tratta di incunaboli, cioè di quelle pubblicazione stampate con la tecnologia dei caratteri mobili, realizzati tra la seconda metà del ‘400 e l’anno 1500 compreso. Il termine, che deriva dal latino, significa in culla, per indicare proprio quei libri appena nati, i primissimi con la nuova tecnica a stampa, (introdotta dal tedesco Johannes Gutenberg nel 1455) e ancora modellati sull’esempio dei precedenti codici manoscritti. In particolare il tesoro di cui stiamo parlando riguarda i libri corali che raccolgono i canti della messa ad uso del coro: il Graduale secundum morem sancte Romane ecclesie integrum & completum videlicet dominicale, sanctuarium, commune & cantorinum siue kyriale… Correctum per fratrem Franciscum de Brugis ordinis minorum de obseruantia, Venetiis, 1500. Precisamente, sono due antichi volumi corali, che formano una coppia unitaria, in cui il secondo continua la numerazione di pagine del primo.

Il Graduale Romano: un tesoro del 1500.

Incipit Graduale Romano del 1500 (foto Doati Marco)

I libri sono stati pubblicati a Venezia rispettivamente nel 1499 e nel 1500 dall’editore Lucantonio Giunti. Sono in grande formato, di carta di buona qualità e si distinguono per la nitidezza della stampa a due colori, in rosso e in nero. Nel volume è riportato il particolare privilegio di stampa accordato dal Senato della Repubblica di Venezia all’editore Giunti. Il Graduale romano è stato curato da padre Francesco de Brugis, (frate francescano della provincia veneta di sant’Antonio). Padre Francesco, esperto teorico musicale, ha intercalato al testo le notazioni musicali per indicare come eseguire il canto. È un vero capolavoro anche dal punto di vista illustrativo. Presenta, infatti, una serie di formelle con figure a capolettera, di mm 100×115, incise con la tecnica xilografica. I disegni delle incisioni sono attribuite al padovano Benedetto Bordone (1460- 1531). Miniatore, editore e intagliatore di legni illustrò anche altre opere liturgiche dell’editore Giunti.

I libri corali

Per graduale si intende la tipologia di canto liturgico che si sofferma sulle singole sillabe delle parole, come nella forma del canto gregoriano. Venne poi a indicare il volume che conteneva i testi, (antifone, versetti, cantici e salmi) da cantare durante le celebrazioni. Il termine graduale deriva da gradus cioè gradino, scalino, perché i cantori stavano in posizione rialzata sui gradini. In seguito presero posto a semicerchio nel coro. Al centro del coro veniva posto il badalone, ossia un leggio di grandi dimensioni, spesso girevole e con solido piedistallo. Il badalone sorreggeva i grandi libri antifonari corali, che contenevano i brani da cantarsi durante la liturgia. I testi dovevano essere letti in lontananza da tutti i cantori perciò i tomi erano stampati a grandi lettere, in grandi formati.

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La restauratrice Gloria Biasin

Solo trentotto esemplari al mondo

I due tomi insieme formano il Graduale completo: una rarità unica. Di questa pubblicazione del 1499-1500, infatti, sono documentati solo trentotto esemplari al mondo, di cui quattro presso biblioteche italiane. Dal Catalogo Collettivo delle Biblioteche Italiane, SBN OPAC, risultano ad Assisi, Finale Ligure e Venezia. Ma si tratta di singoli volumi, spesso incompleti, o libri mutili di parti anche consistenti. Adria, invece, custodisce il Graduale Romano completo in due tomi dalla foliazione continua ed in ottime condizioni, grazie ad un intervento di restauro da poco concluso.

Antifonario Vesperale

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Piatto Anteriore Antifonario (foto Doati Marco)

Completa la serie dei Libri Corali un Antifonario o Vesperale, che contiene i testi per l’Ufficio divino o Liturgia delle Ore, la preghiera ufficiale della Chiesa. Il volume stampato a Venezia nel 1649 ha legatura in pelle. Sul piatto anteriore è incisa con impressione in oro zecchino l’immagine della Beata Vergine del Rosario della Cattedrale di Adria; sul piatto posteriore i Santi Apostoli Pietro e Paolo. Sarebbe bello che un giorno gli antichi libri potessero tornare ad essere utilizzati per il canto, in un memorabile concerto.

Il restauro presso l’Abbazia di Praglia

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Un sapiente lavoro di restauro presso l’Abbazia dei Padri Benedettini di Praglia nel suo prestigioso Laboratorio di restauro del libro e di opere d’arte su carta, reso possibile da generosi sponsor locali. Lo hanno spiegato Alberto Benato e Gloria Biasin, illustrando il lungo e laborioso intervento a scopo conservativo, durato molti mesi. Il restauro dei libri consta di diverse fasi, che vanno dalla documentazione fotografica, alla indagine su eventuali danni, su zone rovinate da salvare o ricostruire. Si procede anche a trattamenti biocidi in atmosfera modificata per eliminare parassiti e tarli senza eccedere in sostanze chimiche, quindi si passa alla pulizia accurata dei libri, foglio per foglio carta per carta, fino al completo ripristino dell’opera.

Restaurato l’unico graduale romano del 1500: si trova ad Adria ultima modifica: 2018-10-15T11:17:42+02:00 da Marta Vigato

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