Il Delta e il suo gusto protagonista per un S.Valentino vissuto con passione

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San Valentino nel gusto del Delta: alimenti con doti fortemente passionali

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Oggi è la festa degli innamorati. Stiamo parlando proprio di S. Valentino la festa dedicata all’amore e alla passione. I protagonisti dal punto di vista gastronomico di questo avvenimento sono ovviamente i menu. Quest’ultimi vengono studiati ogni anno a regola d’arte dagli chef dei vari ristoranti per allietare le coppie di innamorati in questo dolce giorno. Infatti, a San Valentino, la regola per realizzare i vari piatti che comporranno poi il menu è quella di inserire uno o più ingredienti che riscaldino l’atmosfera. Ovviamente stiamo parlando dei famosi alimenti afrodisiaci, conosciuti fin dall’antichità per le loro doti passionali.

Gli afrodisiaci made in Polesine

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Ostrica tipico cibo afrodisiaco delle tavole di San Valentino

Parlando quindi di ingredienti afrodisiaci, il Polesine offre un modesto paniere di tali materie prime a km0. Infatti, tra i prodotti polesani, conosciuti per le loro proprietà afrodisiache, vediamo spiccare le ostriche. Quest’ultime, sono di recente molto nominate in questo territorio, non per le loro doti afrodisiache, ma per le rinomate  ostriche rosa di Scardovari una vera eccellenza made in Delta del Po. Il nostro adriatico inoltre ci dona molti altri afrodisiaci naturali come crostacei, cozze e vongole in primis. Addirittura tra gli alimenti afrodisiaci spunta anche la regina delle tavole contadine e polesane, ossia la polenta. Si pensa infatti che abbia doti afrodisiache dovute al suo basso contenuto di triptofano. Ma in questo territorio racchiuso tra Adige e Po è presente anche un altro noto afrodisiaco, conosciuto dall’alba dei tempi per le sue doti calienti. Stiamo parlando proprio del tarufo!!

Il tartufo del delta del Po

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Sopra due tipologie di tartufo raccolto nel Delta. Sotto invece il ristorante le Magnolie sede dell’Accademia del Tartufo del delta del Po.

Proprio così! Il Polesine non è sicuramente terra da vino, ma per i tartufi la faccenda cambia. Infatti, nei territori del delta del Po è possibile trovare questo prezioso frutto della terra. Tanto che è presente perfino un’associazione che si occupa della sua tutela, l’Accademia del Tartufo del Delta del Po. Nata nel 2007, con sede presso il ristorante le Magnolie di Papozze. Questo paese in particolare è da sempre stata un paese legato al tartufo. Poichè in esso sorgeva un tempo la storica Locanda della Tona. Questa importante attività ristorativa infatti ha fatto del tartufo del Delta del Po il suo marchio di fabbrica. Questa particolarità permise alla Locanda della Tona di essere conosciuta in tutto il Venento e in gran Parte dell’Italia durante il suo periodo di attività. Oggi giorno questo locale non esiste più. L’Accademia del Tartufo del delta del Po però grazie anche al ristorante le Magnolie di Papozze, contribuiscono a tutelare e far conoscere questo importante prodotto. Non solo! l’accademia si occupa poi di promuovere e far scoprire anche tutte le eccellenze del Polesine e del delta del Po. 

Dal Piemonte al Polesine il prezioso dono del fiume Po

Delta del Po- (foto Toni Gnan)

L’accademia del Tartufo del Delta del Po svolge quindi un’attività culturale molto importante sul nostro territorio. Proprio per questo noi di itAdria abbiamo intervistato, per comprendere meglio qesto importante prodotto nostrano, proprio il presidente dell’accademia del tartufo del Delta del Po Dimer Manzolli. La prima domanda che gli  abbiamo posto è stata per nostra curiosità e di come è arrivato il tartufo da noi:«Parlando della storia del tartufo a me piace molto la versione raccontata dalla signora Maria Vittoria Barbieri soldati. Questa affermazione l’ha inoltre fatta davanti alle telecamere del Tg1 e TgR durante un servizio sul tartufo del delta del Po. Maria Vittoria sostiene quindi che questo prezioso prodotto fosse arrivato dal Piemonte grazie alle piene del Po. Inoltre, racconta di un tempo in cui il tartufo fosse molto abbondante. Tanto che i vecchi polesani ne raccoglievano in continuazione! Non sapendo però bene l’inestimabile valore che esso poteva avere lo mangiavano condito pensando che fossero patate.»

Il tartufo da secoli legato all’amore

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Questo prezioso prodotto è inoltre particolarmente azzeccato per San Valentino. La sua storia  è infatti da secoli legata all’amore ed alla passione. Si narra quindi che Aristotele lo decantasse per le sue influenze positive sulla libido, tanto da essere consacrato ad Afrodite. Nel 1700 poi in Italia si racconta anche come Lucrezia Borgia lo usasse per sedurre i suoi amanti. Gioacchino Rossini lo definì il tartufo come Mozart. Dimer Manzolli inoltre ci ha anche raccontato: «Si dice anche che Lord Byron. Che ha scritto anche una poesia che parla d’amore citando il Po. Tenesse nel suo scrittoio un tartufo in quanto credeva che esso seducesse le muse che lo ispiravano a nuove opere.»

Quindi il nostro territorio offre prodotti non solo di qualità ma anche nobili che nessuno si aspetterebbe di trovare nel Polesine. La continua comunicazione delle eccellenze del nostro territorio, diventa però un’importante punto di partenza per farlo valorizzare. Donandogli anche la stima e il valore che merita.

Ringraziamento:

Nella realizzazione di questo articolo si ringrazia Dimer Manzolli presidente dell’Accademia del Tartufo del Delta del Po. Ma anche tutta l’Accademia.

San Valentino nel gusto del Delta: alimenti con doti fortemente passionali ultima modifica: 2019-02-14T10:30:32+01:00 da Matteo Corazza

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